Cividale del Friuli, per avvento Mostra Graziella Ranieri su oggetti dimenticati

Una pittura che sconfina nella scultura. È una efficace definizione dell’arte di Graziella Ranieri, la cui parola d’ordine è “riutilizzare l’inutilizzabile”. E questa rappresenta anche la nuova proposta artistica che il Comune di Cividale del Friuli (Ud) offre nel periodo natalizio all’interno dello splendido contesto del Monastero di Santa Maria in Valle. L’esposizione apre i battenti l’8 dicembre e resterà visitabile sino al 26 gennaio. Ranieri 001 Ranieri 002 Ranieri 003 Ranieri 004 Ranieri 005 L’artista dialoga con gli oggetti che, distribuiti e assemblati su un pannello,  vanno a raccontare  ciò che lei sente nel profondo del cuore, trasmettendo forti emozioni e sensazioni. Da un impasto di cemento, ecco che spuntano fuori soggetti e forme dai significati profondi; a questi si aggiungono la pittura, mai troppo invadente, capace di lasciare un velo di mistero, il tempo che passa e che tutto trasforma, affiorano i ricordi del passato. Nella mostra cividalese emerge l’aspetto raffinato dell’arte sacra, con una serie di opere dal  simbolismo sottile ed elegante. Ranieri 006 Ranieri 007 Ranieri 008 Ranieri 009 Ranieri 010 Ranieri 011   «Da sempre sono stata attratta dalle cose vecchie, oggetti o parte di essi che hanno avuto un ruolo più o meno importante, e poi inesorabilmente gettati via, a volte anche in modo “selvaggio”, inquinando l’ambiente in cui viviamo – spiega Ranieri -. Così, mi sono ritrovata a girare per mercatini, raccogliendo dai cumuli di rifiuti abbandonati qualche pezzo che sembrava chiamarmi: si tratta di oggetti tra i più disparati, che hanno colpito la mia attenzione vuoi per il colore, o la forma, vecchi giocattoli rotti, che mi riportano al tempo della mia infanzia, libri ingialliti,  tubi contorti, insomma tutto ciò che “pulsa”».   Ranieri 012 Ranieri 013 Ranieri 014 Ranieri 015 Ranieri 016 Ranieri 017 «Riutilizzare l’inutilizzabile…, e dopo la raccolta, che è quasi sempre casuale, nel silenzio del mio studio di campagna, dispongo questi “reperti” sul tavolo e li lascio parlare, è un discorso il loro che arriva diritto al mio cuore, la mia mente gli costruisce intorno, prendendo spunto dalla forma che hanno assunto in caso di ferri o tubi, storie e situazioni  vissute in prima persona, sentite da altri o semplicemente inventate – prosegue l’artista -. Il più delle volte,  il mio intervento di composizione è minimo, mi limito ad accostare le cose che parlano la stessa lingua, che fanno lo stesso discorso, anche se vissute in tempi diversi, li fisso su un pannello o sulla tela così come sono, quindi li affogo in un composto cementizio che preparo personalmente unendo  vari elementi, con cui completo, se necessario, le parti mancanti dell’oggetto, poi intervengo nel loro discorso, aggiungendo qualcosa di mio, frasi, frecce, sensazioni…». Ranieri conclude svelando ancora qualche dettaglio della sua arte: «Una volta che l’oggetto si è asciugato lo scolpisco, porto fuori dal cemento le parti che mi interessano, lo levigo, quindi inizia la fase della pittura che, a seconda del soggetto, è più o meno intensa, mai troppo invadente perché voglio che rimanga quel velo di mistero che solo il tempo crea. Lascio, infatti, molte parti senza colore». Insomma, una rassegna tutt’altro che convenzionale, tutta da visitare Ranieri 018 Ranieri 019 Ranieri 020 Ranieri 021 Ranieri 022 Ranieri 023 L’organizzazione è a cura dell’assessorato alla Cultura del Comune di Cividale del Friuli Info: www.cividale.net, ufficio Cultura 0432/710350   Orario di apertura al pubblico: fino al 26 gennaio 2014 da lunedì a venerdì ore 10-13 sabato, domenica e festivi ore 10-16 chiuso il 25 dicembre 2013 1° gennaio 2014 aperto ore 14-17 6 gennaio 2014 aperto ore 10-17     http://www.cividale.net http://www.balloch.it