Sognando Il Festival della Montagna di Cuneo

Venerdì 18 ottobre, dalle 18, nel Salone d’onore del Comune di Cuneo verrà presentato il libro “Ritratti da parete 80 interviste di Tgr Montagne” di Alberto Gedda e Roberto Mantovani, edito da Fusta, con prefazione di Battista Gardoncini, postfazione di Luca Mercalli e copertina di Gavino Sanna.

Il libro racconta la montagna, dalle Alpi agli Appennini, attraverso ottanta interviste ad altrettanti personaggi incontrati dal programma Rai “Tgr Montagne” – l’unico settimanale televisivo nazionale dedicato alle “terre alte” –  in onda dal 2005 su RaiDue e ora, dal 10 ottobre scorso, su Rai5 alle 12.15 del venerdì.

In sei capitoli – contrappuntati dalle vignette dell’umorista Gianni Audisio – sono proposte storie, testimonianze, emozioni di alpinisti (come Bonatti, Messner, Maestri, Meroi e Benet, Diemberger, Barmasse,  Metzeltin, Mondinelli, De Stefani, Moro…), scrittori (Bocca, Maraini, Sgorlon, Oggero, Zanzotto, Grande, Perissinotto, Longo…), sportivi (Belmondo, Galliano, Dematteis, Mariotta, Ghidoni, Chouinard…), musicisti (Ughi, Accardo, Brunello, Guccini, Castelnuovo, Gianco, Berardo, Van de Sfroos ..). Ma anche registi (Olmi, De Seta, Diritti, Valla, Panzera, Gastinelli e Pellegrino, i cuneesi Giovanni e Teresio Panzera…), intellettuali come lo storico Alessandro Barbero, il critico Philippe Daverio, l’antropologo Marco Aime, l’organizzatore Alessandro Anderloni, i giornalisti Claudio Sabelli Fioretti e Leonardo Bizzaro. E anche fumettisti: Sergio Bonelli, Bruno Bozzetto e Milo Manara.

Le interviste sono riportate in forma diretta immediata, parlata e non letteraria: ognuna è preceduta da un particolare ritratto del personaggio, realizzato dalla matita  di Giorgio Lusso e da una scheda biografica.

Preziosa la copertina disegnata dall’art director  Gavino Sanna, il pubblicitario italiano più famoso e premiato: il profilo di un uomo che guarda una montagna tanto intensamente che il suo naso diventa una montagna.

Domenica 20 ottobre, alle ore 21 al Cinema Monviso, si terrà invece la proiezione di 2 film documentari a cura di Sandro Gastinelli e Marzia Pellegrino

“Piccola terra” (Italia, 2012), di Michele Trentini – durata 54’

Valstagna, Canale di Brenta, Vicenza. Su piccoli fazzoletti di terra un tempo coltivati a tabacco si gioca il destino in controtendenza di personaggi molto diversi tra loro, ma tutti impegnati nel dare nuova vita a un paesaggio terrazzato per lo più in stato di abbandono. Da chi rimane aggrappato con ostinazione e orgoglio all’antico podere di famiglia a chi decide di lasciare il posto di operaio presso una cava per ritrovare se stesso, fino a chi, venendo dal mondo urbano, decide di prendersi cura di campi e muri a secco grazie a un innovativo progetto di adozione e a chi, originario del Marocco, coltiva invece il sogno dell’integrazione per i propri figli.

“Come la luce differita delle stelle. Una memoria del Vajont tra Erto, Casso e Spoon River ” (Italia, 2013) di Manuele Cecconello – durata 37’

L’idea del film prende avvio dalla cerimonia notturna che gli sfollati di Erto e Casso – i deportati del Vajont – insieme ai parenti dei defunti celebrano la notte del 9 ottobre di ogni anno. Nelle frazioni limitrofe, lungo le aree di sedime delle case distrutte dall’onda, vengono accesi lumini, uno per ciascuno degli scomparsi. Viene lasciata una luce – anche una lampadina – accesa nelle case “perché i morti escono dal cimitero e tornano a casa”. Le immagini si concentrano sui luoghi occupati fino a quella notte da case, stalle e fienili. L’ondata rase al suolo quelle costruzioni di cui oggi rimangono le tracce in pianta: la marmiglia dell’ingresso, le tessere in cotto della cucina, gli esagoni giallo e rosso scuro del soggiorno e le piastrelle chiare dei bagni.

“Come la luce differita delle stelle” è una riflessione poetica per suoni e immagini sulla memoria del Vajont, a cinquant’anni dalla tragedia.

Ricordiamo infine che nei giorni 17, 18, 19, 20 ottobre a Palazzo Samone sarà ancora visitabile “Valadas Occitanas Gents”, mostra fotografica a cura di Giorgio Burzio.

Trenta gigantografie esposte a Palazzo Samone a testimonianza di un viaggio nelle valli Maira, Varai, Po, Queyras e Ubaye. Le immagini in bianco e nero risalgono a trent’anni or sono. Alla mostra è legato anche l’omonimo libro “Valadas Occitanas Gents”, realizzato da Giorgio Burzio con l’introduzione di Annibale Salsa ed il contributo di Fredo Valla, pubblicato nel 2009 da l’Artistica Editrice. Scopo del libro e della mostra è lasciare ai posteri una memoria fotografica di chi ha abitato le nostre montagne.

Orari mostra: dalle 17 alle 19.30 – Palazzo Samone