Rosta, uccide la sorella disabile poi tenta il suicidio

Una donna di 67 anni ha confessato ai medici di avere ucciso la sorella disabile “perché soffriva troppo”. L’omicidio sarebbe stato commesso mercoledì a Rosta nel Torinese. I medici avevano stabilito che il decesso era dovuto a cause naturali, ma la donna ha raccontato di avere soffocato la sorella, di dieci anni più anziana, con un cuscino. Poi il tentativo di suicidio con i barbiturici.

Rosa, 67 anni, avrebbe soffocato con un cuscino la sorella Maria di 77 anni e poi a tentare di togliersi la vita. A raccogliere la confessione della donna un medico del pronto soccorso dell’ospedale di Rivoli. “Ho fatto una cosa brutta, bruttissima dottore, ho ucciso mia sorella” ha detto scoppiando poi a piangere.

“Non ce la facevo più a vederla soffrire così e non volevo fosse un peso per i miei figli” ha raccontato la donna, sorvegliata in ospedale per evitare che tenti di nuovo di togliersi la vita. Il suo racconto è al vaglio dei Carabinieri, coordinati dal pm Cesare Parodi.

L’anziana, disabile fin da bambina per una grave malattia, è morta mercoledì scorso. I medici intervenuti nella villetta di Rosta in cui viveva avevano stabilito che se ne fosse andata per morte naturale. Ma la confessione della sorella a un medico dell’ospedale di Rivoli, dove è stata ricoverata dove avere ingerito un notevole quantitativo di barbiturici ha riaperto il caso. Non è escluso che la salma della disabile, già seppellita, venga riesumata.