Poste Italiane, con la vendita del ramo Vita a rischio migliaia di posti di lavoro. Denuncia della Cisl Sicilia

lanzafameQuando si parla di privatizzazione delle Poste, non si pensa alle migliaia di lavoratori che rischiano di perdere il posto e, in Sicilia, una delle Regioni più colpite dalla disoccupazione, la situazione potrebbe diventare sempre più drammatica”.

Così il Segretario Regionale Sicilia, della Cisl Slp Poste, Giuseppe Lanzafame, all’indomani della paventata decisione, da parte del governo Letta, di vendere “Bancoposta” o “Poste Vita”.

Già, perché privatizzare oggi Poste Vita, significa privare l’azienda postale, di circa il 50% dei ricavi con la conseguenza del dissesto economico e di un’ecatombe occupazionale, con la perdita di CIRCA 35.000/40.000 posti di lavoro nel paese. Un caos occupazionale, con esuberi e conseguenti drammi nelle famiglie che, improvvisamente, si ritrovano senza lavoro.

“Sarebbe una scelta devastante – tuona Lanzafame – non solo a livello occupazionale… Perché vendere una perla preziosa che rappresenta l’orgoglio italiano nel settore, visto che oggi Poste Italiane, sono considerate uno dei migliori operatori postali del mondo, grazie allo sviluppo di attività diversificate come la finanza, le assicurazioni, la telefonia mobile, i servizi informatici, la logistica e il recapito.”

Per il sindacalista, mentre gli operatori postali di tutto il mondo “cercano di copiarci”, il governo italiano “cerca invece di distruggere quanto di buono e di straordinario è stato fatto negli ultimi quindici anni”.

Mario Petitto, Segretario Generale dei postali, in linea con quanto affermato dal Segretario Generale della Cisl, Raffaele Bonanni, si auspica che il premier Letta e il suo governo “non privatizzi come negli anni ’90 a vantaggio di investitori esteri o di predatori italiani pronti a fare il loro interesse e non quello del Paese”.

La preoccupazione del segretario siciliano della cisl poste è che dietro questa possibile manovra possa nascondersi l’intenzione di togliere un concorrente diretto alle banche: “Poste Vita non solo procura utili alle Poste, ma dà servizi davvero competitivi ai cittadini ”.

In sostanza, “mentre tutti parlano di “quanto” si può ricavare dalla vendita del Bancoposta o di Poste Vita – denuncia la Cisl Poste – nessuno riflette che senza uno di questi “asset”, l’azienda postale muore”.

cisl slpMa cos’è Poste Vita?

E’ un gruppo assicurativo appartenente al più ampio Gruppo Poste Italiane; opera nel campo assicurativo con prodotti vita e danni, da poco più di 10 anni.  Con i prodotti della Linea protezione persona è possibile affrontare con maggiore tranquillità le spese in caso di infortunio o ricovero per malattia e garantirsi il rimborso delle rate di mutuo o del prestito BancoPosta in caso di perdita d’impiego, malattia, invalidità o premorienza.

Si rammenta, infine, che le poste, negli ultimi anni, per contenere i costi ha “tagliato” il costo del lavoro, anche per effetto del calo del prodotto postale, ma tramite accordi con le parti sociali, ha mantenuto una sorta di “turn over” per il personale.

Ma, se il governo decidesse la vendita di poste vita o “altro”, non sarà facile la ricollocazione del personale in esubero. Tutto questo, con un consiglio di amministrazione in scadenza e l’amministratore delegato dato in partenza.

 Come sempre, la CISL, tenterà di non fare liquidare un patrimonio del paese e dei lavoratori.