La Politica? Una scatola cinese

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E’ 60 anni che sento raccontarmi le stesse cose da questa massa di parassiti. Sono 66 anni che mi sento essere preso per i fondelli senza che questi abbiano fatto una cosa giusta per questo paese ormai ridotto con le pezze al culo. Mi consolo forse anche stupidamente ricordarmi quanto studiato per trovare una ragione diversa da quella che mi si vorrebbe da un sempre inculcare senza riuscirci, dato che io comunque sono rimasto nel mio pensiero che è quello di mandarli via tutti a casa senza pensione e senza buonuscita, anzi facendo loro restituire quanto hanno sottratto indebitamente. Ne hanno fatte di cotte e di crude tante che nemmeno più ce le ricordiamo. Ma leggiamo cosa loro sarebbero dovuti essere, cosa significa –stato- e politica. Comunque sia vergogniamoci tutti per averli portati nel castelletto dorato.

La tirannide nasce da una trasformazione della democrazia.

La transizione della democrazia in tirannide è dovuta, come nel caso dell’oligarchia, proprio al bene dominante che è perseguito in quel regime. L’oligarchia va in rovina per l’avidità di denaro, e la democrazia a causa dell’eccessiva libertà. La libertà democratica – e qui Socrate sta criticando l’Atene a lui contemporanea – è una libertà senza princìpi e senza autocontrollo: «alla fine non si danno più pensiero né delle leggi scritte né di quelle non scritte, affinché nessuno sia loro padrone in nessun modo»  

Nella città democratica il gioco politico si svolge fra tre gruppi:

1.      i parassiti che cercano di arricchirsi con la politica; 

2.      i ricchi;

3.      il demos, cioè la massa del popolo, composta da persone che lavorano per conto proprio, non si occupano di politica e non hanno grandi proprietà, ma che, quando si radunano, sono il gruppo più numeroso e potente.

Il primo gruppo ottiene l’appoggio del demos contro i ricchi, per impossessarsi delle loro sostanze; i ricchi, a loro volta, cercando di difenderle, diventano oligarchici, se già non lo erano prima. Il popolo si farà proteggere da qualche prostates, cioè da un capo che riesce a imporsi all’attenzione collettiva. Il prostates è il germoglio da cui si sviluppa il tiranno.Il prostates cercherà di approfittare della sua posizione per arricchirsi a scapito degli altri e per schiacciare i propri avversari. Si farà dei nemici, che cercheranno di ucciderlo: e questo sarà il pretesto col quale chiederà al popolo una guardia del corpo personale. Il prostates non è più un cittadino come gli altri, perché dispone di una forza armata personale: questo è l’atto di origine della tirannide.

Una volta divenuto tiranno, il prostates cercherà di mostrare un volto affabile verso i concittadini, e susciterà guerre, per legittimarsi come capo e impoverire o sopprimere i suoi nemici interni. Eliminerà i migliori, anche fra i suoi sostenitori, per non avere rivali, e si circonderà di mediocri, che staranno con lui per viltà o per sete di guadagno. Si varrà, inoltre, dei poeti per condizionare l’opinione pubblica. Infatti, i media, con le loro belle voci prezzolate, sono strumenti propagandistici essenziali nella tirannidi e nelle democrazie, mentre la loro importanza decresce man mano che si progredisce nella scala delle costituzioni tanto più, infatti, una costituzione è strutturata secondo una forma, tanto meno è utile la manipolazione operata dai media.

L’esito della democrazia è, per Platone, la violenza della tirannide, perché la democrazia stessa non si fonda su nessuna forma e idea comune, ma privatizza a un tempo la ragione pratica e la ragione teoretica, riconducendola interamente agli arbitrii individuali. In una simile prospettiva, la tesi platonica potrebbe essere resa più comprensibile in questi termini: la tirannide è l’esito di un processo di privatizzazione radicale che si innesca quando i regimi democratici non sanno o non vogliono mantenere una regola pubblica e comune.

“ Ci sarà un buon Governo solo quando i filosofi diventeranno re o i re diventeranno filosofi (Platone)

Per comprendere la “ Politica” di Platone, bisognerebbe partire dalla concezione che Platone ha dell’Anima e dell’Uomo, troppo lungo ora.

Dunque un buono Stato è quello che cura l’anima e tiene a bada il Corpo e le sue evoluzioni. Lo Stato deve e non dovrebbe provvedere al sostentamento dei cittadini, evitando gli eccessi. Il Governo deve educare i cittadini e se necessario intervenire in modo autoritario per evitare che i “ desideri” del corpo prendano il sopravvento sull’anima.

Platone afferma: “ Secondo me, uno stato nasce perché ciascuno di noi non basta a se stesso, ma ha molti bisogni. Così per un certo bisogno ci si vale dell’aiuto di uno, per un altro di quello di un altro. Il gran numero di questi bisogni fa riunire in un’unica sede molte persone che si associano per darsi aiuto, e a questa coabitazione diamo il nome di stato” (Repubblica)

Ed è uguale a quello  che oggi abbiamo, uno stato Oligarchico! Cioè, quello stato o governo di chi aspira ai beni materiali e tende a impoverire gli altri per arricchirsi; provocando sofferenza nei poveri e instabilità per la possibile nascita di ribellioni. Dunque lo stato dovrebbe essere scienza e non opinione. Deve essere ordine e misura, non disperso conflitto d’opinione, ma scienza, armonia, governo di sé.

“Io non credo che sia possibile che un uomo migliore riceva danno da uno peggiore. Anito potrebbe condannarmi a morte, cacciarmi in esilio e spogliarmi dei diritti civili. Ma, queste cose, costui e forse altri con lui crederanno che siano grandi mali, mentre io non penso che lo siano. Io credo, invece, che sia un male molto più grande fare quelle cose che ora fa Anito,ossia cercare di mandare a morte un uomo contro giustizia. Ad un uomo buono non può capitare nessun male, né in vita né in morte!”  Socrate.

Meditate!