Perchè conviene che il Popolo rimanga diviso
La tanto millantata unità per quanto mi riguarda è una grande bufala, perché non lo siamo ora e non lo siamo mai stati in passato. E’ vero che sin dai suoi albori la “politica” nelle sue correnti già apparentemente divisa, ha cercato di trarre a se più clienti possibili. Nasce così pure il cosiddetto “clientelismo”; così è accaduto e accade tuttora che facendo beneficiare i propri iscritti questa ha potuto mantenere e consolidare il suo potere, pur conservando intatto l’altarino dietro il quale per loro bene e continuità si prendono a priori accordi, si stabiliscono patti e alleanze. Recitando poi l’opera buffa davanti a un ex popolo sovrano neanche della sua morte.
Il nostro grande desiderio “ sarebbe” in realtà di avere un governo composto da persone responsabili che seduti su quelle maledette sedie legiferassero per giustizia ed equità.
Ma vi pare che sia andata proprio a questa maniera?
Il nostro “ desiderio” ormai sbiadito che abbiamo custodito sin dagli anni 60 circa, è diventato nel frattempo un sogno, irrealizzabile pure. La nostra situazione sta sotto gli occhi di tutti, voglio dire, il popolo purtroppo e diviso in due blocchi contrapposti e cioè i:
– rossi – e i – neri – .
E’ questa una ferità purulenta e infetta, insanabile per il tanto rancore seminato e alimentato.
Vogliamo una volta tutte comprendere che questa nostra netta divisione ideologica è un corpo estraneo, è un veleno che piano piano ci sta uccidendo coi risultati che possiamo toccare con mano?
Ma vi siete resi conto che questa comodità è solo per far si che i loro interessi non vengano presi in considerazione né sfiorati da un solo pensiero che venga dal basso?
Avete potuto notare che questi non si sono levati nulla da quanto è stato loro chiesto, così che gli abusi, gli stipendi d’oro, le pensioni a vita senza aver versato un solo contributo, le scorte di sicurezza, gli agi, gli sprechi, il parco macchine blu, telefonia-viaggi-stadi-cinema- gratis! Sono purtroppo rimasti uguali e aumentati pure.
E a noi, a noi popolo? ( Rispondetevi da soli )
Forse tutti questi “loro” dovrebbero provare per capire.
Mi domando se sia necessario fare esperienza diretta delle cose per capirle, se occorra stare nei panni degli altri per riuscire a comprenderli. Vorrei rispondere si, ma non sempre.
C’è gente che si rende conto di qualcosa solamente quando ci è dentro, capisce una situazione solo dopo averla sperimentata. Finchè non prende una botta sui denti non sa cosa sia una botta sui denti, e questi tutti quanti “ loro” non hanno mai preso una botta sui denti.
E così è inutile anche spiegarglielo.
Ma allo stesso tempo invece, percepiscono e intuiscono che è una meraviglia. Perfino ci spiegano cosa ci sta capitando, che cosa proviamo, meglio di quanto riusciamo a fare noi stessi.
Dovrebbe essere così un dottore, un datore di lavoro, un insegnante, un genitore, uno che vuole bene, un lavoratore, cioè gente che pensa con il cuore e con l’immaginazione, gente dotata di sensibilità speciali.
A volte, basterebbe una parola, un gesto, uno sguardo.
Ma non è così.
Capire è un’arte, un dono.
E’ una speciale condizione che fa captare quel che succede dentro di noi popolo e al di fuori di noi, anche senza averlo mai vissuto! E questi amici miei sono avidamente sordi e detto in parole chiare del popolo non gliene fotte una mazza!
Arrivederci.