Taranto, Ilva sciopero contro i licenziamenti

La protesta ad oltranza contro il licenziamento del delegato sindacale della stessa Usb, Marco Zanframundo, e dei 50 dipendenti dell’impresa appaltatrice Mr da parte di quest’ultima. Allo sciopero aderiscono anche i Cobas. Marco Zanframundo, secondo l’Usb, è stato licenziato per le sue denunce nei confronti dell’Ilva tese a rivendicare maggiore sicurezza per i lavoratori addetti al Movimento ferroviario, reparto del siderurgico dove lo stesso Zanframundo lavora e dove a ottobre dello scorso anno c’è stato un incidente nel quale perse la vita un giovane operaio di Oria, Claudio Marsella, rimasto schiacciato nella manovra di aggancio tra motrice e convoglio.

L’Usb effettuò uno sciopero ad oltranza anche all’indomani dell’infortunio mortale al Mof chiedendo, per tutelare la sicurezza degli addetti, la disdetta dell’accordo sindacale di alcuni anni fa che aveva ridotto gli operatori dei carri ferroviari da due ad uno. Richiesta che non è stata accolta dall’Ilva per la quale proprio la riduzione degli operatori e l’applicazione di una diversa organizzazione hanno, al contrario, migliorato la sicurezza al Mof e ridimensionato notevolmente gli infortuni gravi.

L’Ilva, dal canto suo, ha motivato il licenziamento di Zanframundo con le ripetute violazioni alle procedure di sicurezza di cui, proprio nell’area Mof, lo stesso si sarebbe reso protagonista, mettendo in pericolo, a parere dell’azienda, se stesso e gli altri lavoratori del reparto. I dipendenti dell’impresa Mr (Manutenzioni refrattarie) sono stati, invece, licenziati dalla stessa azienda appaltatrice dopo che l’Ilva ha chiuso il rapporto di fornitura.