Taurianova, settima pubblicazione di Domenico Caruso storie, memorie e riflessioni

E’ in vetrina sulla rete il nuovo libro di Domenico Caruso “Storie, memorie e riflessioni” – (Pagine scelte, eventi familiari, poesie).

Sotto certi aspetti, l’opera risulta il completamento della precedente “Storia, Folklore & Riflessioni”. Per tale motivo, sono state scelte similmente sia l’impostazione grafica che la copertina.

Per il “Gruppo Editoriale L’Espresso” (ilmiolibro.it), la pubblicazione è la settima della serie: anzi, a scanso di dipendenza comportamentale del magico numero, è l’ottava essendo la prima (“Il dolore, la morte e la speranza”) alla seconda edizione (ampliata e rinnovata).

Le rimanenti quattro opere riguardano: “La nostra storia” – (La Calabria e la “Vallis Salinarum”), “Usi, tradizioni e costumi di Calabria”, “Calabria da scoprire” – (Le Città della Piana di Gioia Tauro) e “Uomini illustri della Piana”.

Per la prima volta, i lettori potranno seguire nell’attuale libro l’intero saggio riguardante “I Novissimi” in corso di pubblicazione nel periodico pianigiano. L’argomento non si limita all’insegnamento della Chiesa Cattolica, ma comprende la storia, le tradizioni, la parapsicologia e l’insuperabile capolavoro di Dante sulla vita e l’eternità.

Il libro riguarda anche i Santi calabresi del nostro tempo come Padre Gaetano Catanoso, don Francesco Mottola e Padre Vincenzo Idà.

Nella poesia popolare della nostra Piana, oltre alle composizioni del nostro autore, si possono godere le “scintille” (“Spifidi ’i Redicina”) del compianto Tommaso Luvarà.  Ne riportiamo un brano che esalta la sua Taurianova:

“Quantu è bella ‘sta terra d’amuri, / è ‘nu sonu ‘i ‘na grandi campana, / e o’ me’ paisi tutti lu dinnu: / è la perla di tutta la Chjana. // E li genti ‘i ‘sta Terra sincera, / a lu mari, a li munti o ‘n campagna, / cu’ lu cori su’ sempri divoti / a la bella Madonna Muntagna”.

Fra le poesie in vernacolo di Domenico Caruso ricordiamo: “A’ funtana”, “Calabrisi jeu sugnu”, “A’ stada”, “ ‘U barveri” e “Cu’ jiva ‘u zzappa”.

E “dulcis in fundo”: una foto del 1963, fuori testo e senza titolo, al termine del libro, ritrae l’autore davanti al Santuario di S. Francesco di Paola con la consorte: è l’omaggio per le sue nozze d’oro celebrate quest’anno.