Facebook non è esente dalle manifestazioni di omofobia e dall’apologia del nazismo

“Domenica scorsa un ragazzo della provincia di Crotone ha pubblicato sulla sua pagina Facebook una foto che lo ritrae mentre bacia teneramente un ragazzo. Sullo spazio dei commenti si è subito scatenato il putiferio, alcune persone si sono immediatamente liberati in commenti omofobi e razzisti, conditi da frasi che inneggiavano al nazismo con relativi forni crematori auspicati per le persone omosessuali. Facebook non è che uno specchio della società e dietro ogni pagina vi sono persone che animano fatti reali.

Il centro d’iniziativa locale Certi Diritti per la Calabria ritiene sconcertante che, nonostante si stia parlando sempre di più di legge contro l’omofobia, anche se alcuni parlamentari ritengono la questione superflua, gli atti violenti e gli insulti continuano a manifestarsi frequentemente. Ciò che è accaduto l’altra sera, vede coinvolti giovanissimi ragazzi; ciò denota lo scarso bagaglio culturale che si portano dietro e sono evidenti le mancanze educative di cui loro stessi, probabilmente, sono rimasti vittime.

La comunità LGBT e non solo, non ha perso tempo nell’isolare e nello stigmatizzare questa vicenda e in poche ore si sono accumulati oltre cento commenti. Tutto questo ci insegna che una legge contro l’omofobia non è per niente sufficiente ad arginare il fenomeno delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale, poiché questa inciderebbe solo sulla parte penale dei reati ma non sulla prevenzione. Fare in modo che le persone omosessuali non siano più derisi, offesi, denigrati e maltrattati costa un’opera di cultura generalizzata nel tessuto sociale che ancora stenta a svilupparsi. I commenti più razzisti da questa discussione sono poi stati rimossi dal gestore del social network, ma la brutta vicenda resta ugualmente in piedi a testimoniare quanto siamo ancora lontani da una società inclusiva e rispettosa di ogni persona”.

E’ quanto scrive in una nota stampa Marco Marchese, segretario del  Centro d’iniziativa locale Certi Diritti per la Calabria.