Silvio Berlusconi ora deve pronunciarsi il Senato

Per il Cavaliere una pena ridotta a un anno per effetto dell’indulto. Una “pena” che giungerà tra trenta giorni sul tavolo della giunta per le Immunità del Senato. Non sarà subito esecutiva la sentenza della Corte di Cassazione emessa sul processo Mediaset. Silvio Berlusconi dovrà aspettare il parere della giunta per le Immunità e poi la decisione dell’aula del Senato che a scrutinio segreto voterà la presa d’atto della condanna.

La Cassazione deve inviare la sentenza alla corte d’Appello di Milano per espletare tutti i tempi tecnici per l’esecuzione della pena. I giudici lombardi dovranno quindi trasmettere la richiesta alla giunta che avvierà l’istruttoria, che in Senato non ha procedura d’urgenza come per la Camera, dove la giunta si deve esprimere entro i trenta giorni dal ricevimento della documentazione.

Il Cavaliere potrebbe fare come Cesare Previti che in una situazione analoga alla Camera diede le sue dimissioni da deputato. Ma solo dopo aver fatto votare la Giunta e pochi minuti prima del voto dell’aula.

Appena decaduto, dal momento della notifica, l’ex Premier e i suoi legali avranno 30 giorni di tempo per chiedere l’affidamento in prova ai servizi sociali o gli arresti domiciliari. Tutto avverrà non prima del 16 di settembre. Fino a quella data le attività del Tribunale di Milano sono sospese per la pausa feriale. Fino al 15 ottobre rimarrà tutto fermo, a meno che i legali di Berlusconi non chiedano subito dopo la ripresa dell’attività la richiesta di riti alternativi.