Recanati, attentato alla Clementoni Giochi arrestato Ioan Dafinu Nini

Catturato lo straniero di 43 anni che ha rischiato di provocare una strage dando fuoco ad una Matiz imbottita di bombole di gpl e benzina in un capannone della Clementoni Giochi. Il romeno inizialmente ha taciuto davanti alle domande degli investigatori. Poi avrebbe fatto cenno alla rabbia di non riuscire a trovare un lavoro. Sarebbe stato questo rancore profondo, confidato anche ad alcuni amici, a spingerlo a prendere di mira proprio l’azienda di giocattoli in cui nel 2010 era stato assunto come interinale per 12 mesi.

Ioan Safinu Nini aveva inviato alla società un curriculum con una domanda di assunzione. “Ma la richiesta è arrivata in azienda mercoledì 26 giugno – spiega Stefano Clementoni – e non avevamo neppure fatto in tempo a leggerla”. Un agente ha visto l’uomo camminare lungo via Colleverde, nella zona del Piano, il quartiere più multietnico del capoluogo. L’ha individuato subito, nonostante la barba non tagliata, e ha chiamato i rinforzi. Pochi secondi dopo, con altri colleghi, si è avvicinato alla panchina dove il ricercato si era seduto. Poco lontano, in via Senigallia, c’era la Punto celeste che l’operaio aveva sottratto ad una delle maestre dell’asilo accanto alla Clementoni, Alessandra Amichetti. A bordo gli artificieri non hanno trovato armi né liquido infiammabile, ma un biglietto indirizzato proprio all’insegnante: “Stupida, ha rischiato molto, ti potevi fare male…”. Minacciata con un coltello a serramanico la donna aveva reagito, e Nini le aveva gettato in faccia dello spray urticante spingendola a terra. Quindi il romeno era salito sulla Punto, dove avrebbe trascorso la notte, girovagando senza una meta precisa e senza cellulare.

I Carabinieri di Civitanova Marche e la Polizia lo cercavano a cavallo fra le province di Macerata e Ancona, anche con un elicottero del Nucleo di Pratica di Mare. A spegnere le fiamme sull’autobomba sono stati due operai della squadra antincendi interna.