Un impegno contro il sovraffollamento delle carceri, per il reato di tortura e per la nomina del Garante dei detenuti

“In occasione della Giornata Internazionale a Sostegno delle Vittime di Tortura, che si celebra oggi in tutto il mondo, un pensiero deve essere rivolto ai detenuti italiani. Secondo i dati dell’associazione Antigone le carceri italiane ospitano quasi 66.000 detenuti, a fronte di una capienza ufficiale di 46.995, ma a quest’ultimo dato dobbiamo sottrarre quasi 8.000 posti letto che sono quelli dei reparti chiusi o delle celle inagibili. Sono quasi 30.000 i carcerati italiani che non vivono in condizioni dignitose. Un piccolo passo avanti verso la soluzione di questo problema oggi è stato fatto in Consiglio dei ministri dove è stato approvato il “decreto carceri” che contiene disposizioni tese a fornire una prima risposta al problema del sovraffollamento penitenziario: l’obiettivo del ministero è quello di favorire l’adozione di efficaci meccanismi di decarcerizzazione in relazione a persone considerate “di non elevata pericolosità”. Attenendoci ai numeri sopra citati un decreto del genere non può bastare perché ad esso andrebbe affinacata una manovra riformatrice volta a rivedere leggi in vigore come l’ex Cirielli sulla recidiva e la Fini-Giovanardi. Nel 1989 l’Italia si prese l’impegno a livello internazionale di introdurre anche nel nostro Paese il reato di tortura. La Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli, disumani e degradanti, approvata dall’Assemblea generale nel 1984 e ratificata dall’Italia ai sensi della legge 3 novembre 1988, n. 498, prevede infatti all’articolo 4 un obbligo giuridico internazionale concernente l’introduzione del reato di tortura nel codice penale. Ci auguriamo che questo Governo abbia la forza di porre fine a questa anomalia che ha permesso comportamenti disumani e lesivi della dignità umana come ad esempio avvenne a Bolzaneto. Allo stesso modo ci auguriamo che il Piemonte riesca a nominare il prima possibile il Garante dei detenuti. Il Consiglio regionale, bloccato in una discussione sterile, non ha avuto la forza di trovare una linea comune in difesa dei diritti dei cittadini in quasi tre anni di lavori”.
E’ quant scrive in una nota stampa Monica Cerutti, Sinistra Ecologia Libertà.