Disordini nel centro di Istanbul la Turchia in fiamme

Tutto è nato dalla protesta contro la distruzione del parco Gezi sulla piazza Taksim. La Polizia turca è intervenuta con i gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti che chiedono al premier Recep Tayyip Erdogan di fermare la costruzione di un centro commerciale e di una nuova moschea.

I reparti antisommossa hanno lanciato anche lacrimogeni dagli elicotteri, mentre i dimostranti sono riusciti a entrare in piazza Taksim e a lanciare sassi contro i blindati della Polizia.

Il bilancio provvisorio degli scontri è di almeno 1.000 feriti. Lo riferisce l’Associazione dei medici turchi, sottolineando che almeno 4 persone hanno perso la vista dopo essere stati centrati dai candelotti lacrimogeni sparati dagli agenti mentre altri 4 sono curati per fratture al cranio.

I disordini si sono estesi anche in altre città della Turchia.Ad Ankara in migliaia hanno marciato per il centro tentando di raggiungere il Parlamento. Nel centrale quartiere di Kizilay centinaia di persone hanno lanciato pietre contro la Polizia, mentre un elicottero sparava candelotti di gas lacrimogeno sulla folla. La Polizia ha anche fatto ricorso a bastoni elettrificati, che colpiscono con scariche anche di 40.000 volt le persone, stordendole.

Il Presidente Abdullah Gul ha lanciato un appello al “buon senso” e alla “calma”, ritenendo che le proteste abbiano raggiunto “un livello preoccupante”. Il Primo Ministro Recep Tayyip Erdogan, ha ammesso che possono esserci stati casi di azioni “estreme” delle Forze dell’Ordine nei confronti della gente che in questi giorni sta dimostrando.