Corigliano Calabro, Domenico Morrone non è pentito di aver ucciso Fabiana Luzzi. Lui la picchiava spesso

Man mano che trascorrono le ore emergono particolari che fanno raggelare il sangue sul brutale omicidio in Calabria a Corigliano Calabro dove un ragazzino di 17 anni ha accoltellato e dato fuoco alla fidanzatina di appena 15 anni. Domenico Morrone avrebbe detto al Pm della Procura di Rossano, Maria Vallefuoco, di avere accoltellato la fidanzatina al termine di una lite nata per il rapporto travagliato ripreso da poco e caratterizzato da gelosie reciproche. Dopo averla accoltellata, ha raccontato il “mostro”, ha dato fuoco al corpo di Fabiana Luzzi mentre era ancora viva. Ha reso la confessione senza versare una lacrima.

Morrone, che studia nella stessa scuola della Luzzi, l’Istituto Tecnico, ma in un’altra classe, ha raccontato che venerdì è andato a prendere Fabiana a scuola. I due si sono poi appartati in una strada isolata nelle vicinanze della scuola. Il minore ha poi detto di avere litigato con la ragazza e poi di averla accoltellata più volte. Quindi ha gettato il coltello, insieme allo zainetto e al cellulare della vittima, che non sono stati ancora trovati. Ed è poi andato a rifornirsi di benzina per dar fuoco alla giovane. Durante l’interrogatorio, il femminicida  ha chiesto di “andare a dormire”. Il 17enne non avrebbe manifestato nessun pentimento per quello che ha fatto. In qualche frangente avrebbe lasciato trasparire qualche piccola emozione.

Domenico Morrone era un ragazzo silenzioso. Con lei usava spesso alzare le mani. E’ questo il ritratto del diciassettenne fatto dagli amici di lei. Secondo il loro racconto quel giovane aveva un rapporto morboso nei confronti della ragazzina e arrivava spesso a picchiarla.