Milano, aree abbandonate il Comune favorisce gli interventi di demolizione

Evitare e superare gli abbandoni di aree e spazi, favorire la riqualificazione, garantire il decoro urbano e, tenendo conto della difficile situazione economica, concedere agli operatori una maggiore elasticità tra i tempi della demolizione e quelli della ricostruzione: questi gli obiettivi della delibera approvata dalla Giunta. A Milano sono circa 200 le aree abbandonate e questa delibera sarà attuabile su circa un terzo di esse.

Negli ultimi anni l’abbandono e il conseguente degrado di stabili e aree private sono stati causati molto spesso dalla carenza di disponibilità economica e dal timore degli operatori di intervenire per via delle evidenti incertezze del mercato.

Questa Amministrazione intende limitare il più possibile i danni che il fenomeno del degrado e dell’abbandono hanno sulla collettività: l’impatto sul paesaggio urbano, gli utilizzi impropri degli stabili, le occupazioni abusive, gli eventuali rischi per la salute, la sicurezza urbana e l’incolumità dei cittadini. In alcuni casi l’intervento di demolizione risulta particolarmente necessario per superare il degrado ed eliminare in tempi brevi i rischi e le criticità principali, come il pericolo di crolli o di occupazioni abusive.

“Con questo provvedimento – ha spiegato la vicesindaco con delega all’Urbanistica Ada Lucia De Cesaris – continuiamo nel nostro percorso per superare gli abbandoni e il degrado sul territorio, favorendo i processi di riqualificazione. Per le situazioni in cui la qualità e la sicurezza non possono essere garantite subito con interventi sugli immobili o sull’area sarà dunque possibile rendere la demolizione non contestuale alla ricostruzione. D’ora in poi l’operatore potrà come primo atto, entro sei mesi, demolire e poi, in un secondo momento, entro tre anni dalla presentazione del titolo per la demolizione, iniziare la ricostruzione, conservando la possibilità di edificare sulla base delle slp demolite. Ma attenzione: se non si provvede in questi tempi si perderà questo diritto e la capacità edificatoria sarà quella stabilita, per le aree libere, dal Pgt”.