Genova, la testimonianza della tragedia

C’è un signore, un uomo sulla sessantina, alla fermata dell’autobus. Risponde al telefono e inizia a raccontare. La sua è una testimoninaza della tragedia che ha colpito il porto di Genova. Chi lo chiama vuole sapere perchè, per tutta la notte, l’uomo non ha risposto al telefono. “Non sentivo il telefono. Non puoi immaginare il casino che c’era là”. E per là, intende Molo Giano, dove stanotte una nave porta container ha abbattutto la torre piloti del porto di Genova. “Stavo uscendo dal varco portuale, ho sentito un forte boato e sono tornato indietro. L’ho fatta di corsa, mi è venuto l’affanno”, continua l’uomo. L’amico che gli ha telefonato, preoccupato, vuole sapere e l’uomo- testimone casuale di una tragedia che ha cambiato per sempre il profilo del capoluogo ligure- gli risponde: “Non puoi immaginare. Nemmeno io, che l’ho visto, ci sono riuscito. La torre non c’è più. Non c’è più”.