Attentato Boston, nessun italiano tra i feriti

Al momento nessun italiano risulta tra i feriti del terribile attentato alla maratona per il quale nessuna pista viene esclusa. Così come affermato da Barack Obama, non si conosce ancora la matrice dell’attentato, se esterna, legata al fondamentalismo islamico, o interna, legata ad estremisti come quelli che il 19 aprile del 1995 fecero saltare in aria un edificio federale ad Oklahoma City, provocando 168 morti e 680 feriti.

Si sta dando la caccia a un furgone preso a noleggio che è stato visto entrare nella strada della corsa appena prima dello scoppio, e poi scappare via. Pare che i due ordigni, artigianali, pieni di cuscinetti a sfera, siano stati posti dentro alcuni cestini della spazzatura lungo il marciapiede e siano stati fatti esplodere con un telecomando a distanza.

Si era anche sparsa la notizia del ritrovamento di altri cinque ordigni inesplosi, oltre alle tre bombe che fortunatamente non sono scoppiate e fatte brillare dagli artificieri. Ma più tardi gli inquirenti hanno fatto sapere che non si trattava di dispositivi esplosivi.

Smentita anche l’indiscrezione secondo cui gli agenti avrebbero già fermato un giovane saudita. La Polizia di Boston sta interrogando una “persona d’interesse”, un giovane straniero negli States con visto studentesco, rimasto ustionato dall’esplosione. Ma sempre gli inquirenti sottolineano che non si tratta di un “sospetto”.

Tre vittime, tra cui un bambino di 8 anni, e oltre 140 feriti, di cui almeno 19 gravi. Oltre 10 le amputazioni. Si aggrava così il bilancio della tragedia alla maratona di Boston che ha fatto ripiombare gli Stati Uniti nell’incubo terrorista.