In due blocchi contrapposti

 

  <<  Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta >>   Generalmente non amiamo ricordare poiché esso, cioè il ricordare è sinonimo di tristezza, solitudine, rancore! Noi italiani ancora oggi ci portiamo addosso ciò che resta dopo conflitto, causato da un regime pur non avendolo vissuto in prima persona. Subito dopo è nata la Repubblica, sono rimasti i vecchi segni fatiscenti d’una separazione politica ideologica; che sono serviti fino a oggi solamente al rinfacciarsi vicendevolmente taluni fallimenti politici, e certe mancanze. Ora a ricordarli tutti è cosa ardua, e rimane il fatto comunque l’essere separati in due grandi blocchi contrapposti senza possibilità d’incontro, senza possibilità di dialogo dato che alla base c’è la distinzione politica. Sono ancora in uso termini quali  “ comunista” o “ fascista” fino a rasentare l’odio degli uni verso gli altri e viceversa. Il guaio è che siamo stati “ pastorizzati “ da e entro i propri blocchi, un po’ come si fa con l’allevamento marino. Il risultato di questa operazione ignorante e démodé, inutile si è manifestato puntualmente anche in questa gravissima crisi non solo economica: il PD ha urlato ai quattro venti, mai aver a che fare con il PDL! Anteponendo gli interessi del partito al bene del paese e poco contano le difficoltà economiche o del lavoro, poca importa se viene meno e calpestata la dignità di un popolo che di tutti messi assieme rossi e bianchi e neri ! Ormai tinte sbiadite, perché mentre voi vi siete arroccati sulle vostre ideologie il popolo dei giovani, della nuova Italia di voi non sa che farsene, siete preistoria, siete ormai già fossili. I filosofi greci affermavano l’esistenza non di una verità ma di più alte verità, le idee, le forme ideali eterne e quindi immutabili e incorruttibili da cui pare abbia origine un mondo sensibile quale noi lo percepiamo soggetto al venire, alla corruzione e alla morte. Pare di vivere dentro un regime dei Trenta Tiranni e di aspettare magari un nuovo, Trasibulo di Atene che restauri la democrazia, la vera democrazia, rispedendo voi tutti indistintamente all’inferno da dove un giorno siete stati pure cacciati. Forse voi, Trenta Tiranni quali siete dovreste capire che il vostro tempo ormai è finito e che a volte il vento cambia, e in Italia soffia un vento nuovo a voi assai nocivo. A voi vecchia politica e a noi italiani ricordo Rino Gaetano quando cantava: spendi e spandi effendi…… oppure le bellissima canzone sempre attuale: NUNTEREGGAEPIU’ ! la sposa in bianco il maschio forte i ministri puliti i buffoni di corte ladri di polli super pensioni ladri di stato e stupratori il grasso ventre dei commendatori diete politicizzate evasori legalizzati auto blu sangue blu cieli blu amore blu rock and blues NUNTEREGGAEPIU’ !!   Pensateci, PierLuigi e Silvio, e tutte le vostre corti : a volte il vento cambia!