È morto Padre Christian lasciandoci orfani di spiritualità

  Dom Christian, al secolo Thomas Don Gaston Celestin Eugene  era nato a a Tilleres (Francia) il 19 novembre 1929. Dopo gli studi liceali, nel 1949 è entrato in Seminario dove studio e preghiera sono state le sue attività principali. Al terzo anno, come scrivono le cronache del tempo,  egli si è trovato a leggere un libro dal titolo “Silence Cartusien””,scritto da Dom Augustin Guillerand, dal quale  si è sentito letteralmente rapito  facendo scattare in lui l’ardente  desiderio per la vita certosina. Questa circostanza, quando si dice la Provvidenza, lo ha portato nel 1952 al primo ritiro di 15 giorni presso la Grande Chartreuse di Grenoble, la prima fondata dal Patriarca San Bruno. Questa, seppur breve,  esperienza consolidò in lui la ferma convinzione di diventare un religioso certosino. Fu così che il 15 novembre del 1952 egli entrò nel grande monastero francese e il 31 marzo 1958 celebrò la professione solenne. Dopo aver trascorso circa trent’anni nella Certosa francese  Dom Christian , nel 1980 viene trasferito nel monastero bruniano di Serra San Bruno (VV) il primo ed unico fondato dal Santo e dove sono custodite le sacre spoglie. Qui ha proseguito la sua vita claustrale e qui ha avuto il privilegio di incontrare Giovanni Paolo II recatosi in visita alla Certosa calabrese nell’ottobre del 1984.  Questo certosino piccolo ( come verrà da sempre definito) di statura ma di grande spessore spirituale, per motivi di salute nell’agosto del 1994 è stato costretto ad abbandonare la clausura serrese. Accolto amorevolmente dall’allora Arcivescovo di Crotone – Santa Severina Mons. Giuseppe Agostino, è venuto a soggiornare nell’altrettanto solitudine del promontorio di Capo Rizzuto di fronte all’antico mare che dall’Oriente portò la Salvezza. Gli fu offerta  la chiesetta, edificata negli anni ’50 nel contesto dei grandi lavori della Riforma agraria e fino ad allora abbandonata, di San Giovanni Battista nella località  Marinella del comune di Isola Capo Rizzuto e dal frate certosino fatta conoscere e frequentare come Eremo S. Giovanni Battista e qui vi è rimasto, accerchiato dall’affetto della gente, fino al 1999. Qui, come raccontano chi l’ha frequentato più da vicino, ha scoperto con gran meraviglia la televisione perché è risaputo che nella “clausura” certosina i media non sono conosciuti se non nei grandi eventi della Chiesa. Fuori dalla vita claustrale, ma non eremitica si badi bene, nel nuovo soggiorno, apparentemente libero e aperto, perché in realtà ha continuato a vivere da Certosino, Padre (non più Dom) Christian  ha condotto una intensa vita di incontri con persone in difficoltà offrendo sostegno e parole di conforto. I tantissimi fedeli, non solo del Crotonese ma da ogni parte d’Italia che andavano all’Eremo, hanno sempre raccontato, e chi scrive questa nota lo può testimoniare, di avere avuto il privilegio di incontrare Dio attraverso quel “piccolo certosino” con momenti di profonda spiritualità e forte partecipazione emotiva. Padre Christian Thomas era conosciuto e cercato anche per le sue  facoltà taumaturgiche e non sono pochi quelli che ricordano la sua forza nel liberare dal demonio i posseduti, attraverso esorcismi. Dopo il 1999, anno in cui ha lasciato l’Eremo, il monaco certosino si è portato come  Direttore spirituale delle Catechiste Rurali del Sacro Cuore a  Fiumefreddo Bruzio(CS). Successivamente, a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute, il “grande piccolo certosino” ha dovuto peregrinare da un ospedale, come quello di Crotone  assistito amorevolmente giorno e notte da tanti uomini di buona volontà,  ad una casa di riposo per sacerdoti la Villa della Fraternità di Sant’Andrea Apostolo dello Ionio (CZ) e qui  si è separato definitivamente dalla vacuità della terra. Una delle sue ultime testimonianze è registrata  durante una visita fatta ad alcuni fedeli di San Giovanni in Fiore, dove Padre Christian ha lasciato queste parole: “L’amore infinito dà tutto e vuole tutto, il Padre Celeste ha dato tutto, ha dato se stesso, nella persona del suo unico figlio Gesù. Così è l’amore: pazzia, follia, l’amore è dono totale”.