Milano, Dario Biolcati prima uccide la madre Elena Monni poi tenta il suicidio

Tragedia familiare. Ad avere la peggio una donna di 59 anni soffocata dal figlio con un sacchetto della spesa e a cui sono state tagliandole le vene. Il folle ha poi ha cercato di togliersi la vita. L’assassino è Dario Biolcati, 31 anni, ricoverato in gravi condizioni e posto in stato di fermo. L’aggressione è avvenuta in una camera d’albergo, dove i due alloggiavano. L’intenzione di uccidere la donna era stata comunicata al padre e a un amico. Quest’ultimo ha avvisato poi la Polizia.

Il delitto si è consumato all’Hotel Hermitage, quattro stelle di lusso in via Messina, nella “Chinatown” milanese. La Polizia ha scoperto il cadavere della donna e il trentenne in gravi condizioni, con i polsi tagliati. Nella stanza gli agenti intervenuti hanno trovato delle lamette e un sacchetto di plastica che l’uomo potrebbe aver utilizzato per soffocare la madre. Forse all’origine del delitto, motivi economici anche se le circostanze sono ancora tutte da chiarire. Madre e figlio avevano scritto delle lettere. L’ipotesi più accreditata dagli inquirenti al momento sarebbe quella dell’omicidio-suicidio, ad avvalorarla ci sarebbero anche alcune lettere ritrovate nella camera dell’albergo e scritte dalla vittima e dal figlio. Dario Biolcati in passato si è occupato di pubbliche relazioni, lavorando anche per Valeria Marini a Milano, e ora si troverebbe in gravi condizioni economiche. Situazione che condivideva con la madre, con la quale viveva in un appartamento nel centro di Milano. Con loro viveva anche un ragazzo bielorusso di 24 anni. Assieme avrebbero deciso di farla finita perché stanchi della propria condizione di indigenza e avrebbero scelto l’albergo Hermitage perché Biolcati aveva alloggiato diverse volte nella struttura. La Procura contesterà a Biolcati l’omicidio premeditato aggravato dal vincolo di parentela. L’assassino sarà interrogato dal Pm Gianluca Prisco non appena sarà in grado di poter rispondere.