Milano, l’assassino di Giovanni Veronesi aveva installato le telecamere in gioielleria

In manette il killer dell’orefice milanese Giovanni Veronesi, 76 anni ucciso nella sua gioielleria nel quartiere Brera. L’assassino un ex operaio disoccupato, che nella gioielleria aveva compiuto alcuni lavori. Secondo indiscrezioni aveva installato il sistema di allarme e videosorveglianza. L’uomo è stato rintracciato all’estero.

Secondo la ricostruzione degli investigatori, il disoccupato, sfrattato e senza più un euro in tasca, ha deciso di compiere la rapina, e conoscendo il negozio di Veronesi ha scelto lui. Ma l’orefice ha reagito e ha ferito l’aggressore, che quindi l’ha ucciso. A incastrarlo è stato il telefonino di Veronesi, rimasto nel giaccone portato via dal rapinatore assieme al bottino. Quando la figlia dell’orefice, trovando la porta chiusa, ha composto il numero, il cellulare ha squillato e della chiamata è rimasta traccia nei tabulati. Analizzando i quali gli investigatori hanno visto che il telefonino, in quel momento, si trovava in un paese del Milanese. La Polizia ha fatto quindi irruzione in un albergo, trovando però solo le bende insanguinate utilizzate dal rapinatore. Una volta identificato, è stato rintracciato all’estero.