Gioia Tauro, omicidio del barone Fusco sulle tracce dell’assassino

Mentre erano terminati da poco i funerali di Fabrizio Pioli, Gioia Tauro apprendeva di un altro efferato fatto di sangue. In via Valleamena intorno alle ore 18:30 a poca distanza dalla sede del Comune, veniva ucciso Livio Musco, 74 anni, possidente terriero, titolare di un oleificio, noto come “il barone”.

Musco sarebbe stato ucciso nel suo studio all’interno della grande e antica casa familiare, con due colpi di pistola che lo avrebbero attinto al collo e al volto. I militari dell’Arma non avrebbero trovato segni di infrazione e ciò farebbe ipotizzare che vittima e assassino si conoscessero. La vittima sarebbe stata trasportata in ospedale nel disperato tentativo di salvargli la vita, ma appena giunta nel nosocomio della città portuale è deceduto.

Il delitto sembrerebbe rientrare nell’epilogo tragico di un incontro finito in un bagno di sangue. Chi ha sparato lo ha fatto per uccidere, non un killer di professione ma una mano che non ha esitato ad esplodere i due colpi mortali. Da capire i rapporti professionali e lavorativi della vittima che curava anche altre attività di consulenza.

Le indagini non escludono al momento nessuna pista anche se il fatto non sembra essere collegato con ambienti della criminalità organizzata. Una conferma data anche dal tipo di arma impugnata dall’assassino, una piccolo calibro “6,35”. L’uomo, vedovo e padre di tre figli era molto noto anche per la sua attività professionale.