Travaglio getta fango su Grasso e lui telefona in diretta a Servizio Pubblico

“È chiaro a tutti che Grasso non è Schifani e Schifani non è Grasso. Il problema è che Grasso non è quello che molti grillini credono”. Per Travaglio, il presidente del Senato “prima di essere magistrato, è un italiano, è molto furbo, è un uomo di mondo, ha saputo gestirsi molto bene, non ha mai pagato le conseguenze di un indagine. Si è sempre tenuto a debita distanza dalle indagini sulla mafia e la politica, si è addirittura liberato quando era procuratore di Palermo di tutti i magistrati che facevano indagini su mafia e politica, si è reso protagonista di alcuni gesti poco nobili, come rifiutarsi di firmare l’atto di appello contro l’assoluzione in primo grado di Andreotti, lasciando soli i sostituti procuratori che avevano presentato questo appello”. Il giornalista ha sostenuto che Grasso “ha proposto Berlusconi per la medaglia antimafia” poco prima di essere eletto.

Il Presidente del Senato ha quindi telefonato alla trasmissione di Santoro su La7 per difendersi da quelle che reputa “accuse infamanti”. “Voglio al più presto un confronto televisivo carte alla mano con Travaglio – ha detto l’ex Procuratore nazionale antimafia – perché è brutto sentirsi accusare senza poter rispondere”. Santoro ha allora colto subito l’occasione per invitare Grasso a “Servizio pubblico” la prossima settimana, e il neo presidente ha replicato che non può aspettare una settimana per replicare “soprattutto per quanto riguarda la mia nomina a Procuratore Antimafia. Inviterò io Travaglio in un luogo televisivo prima che passino sette giorni, certe cose vanno fatte subito. Il contraddittorio è una regola di civiltà: Travaglio si abitui al confronto”.