Marò, l’Unione Europea scarica l’Italia

Clamorosa presa di posizione della Ue che osserva come “non fa parte della disputa legale tra Italia e India e perciò non può prendere posizione nel merito degli argomenti legali riguardanti la sostanza del caso”. A sostenerlo un portavoce di Catherine Ashton, responsabile per la politica estera dell’Unione, che comunque esprime “l’incoraggiamento a Italia e India perché trovino una soluzione amichevole nell’ambito del rispetto delle regole internazionali”.

Intanto la Corte Suprema indiana ha “osservato” che Massimiliano Latorre e Salvatore Girone “non hanno ancora violato le nostre direttive”. Il Presidente Kabir ha rilevato come “bisogna attendere il 22 marzo (giorno di scadenza del permesso concesso ai marò) per esprimersi ascoltando anche l’opinione del governo centrale che è parte di questa vicenda”. La Corte Suprema di New Dehli ha aggiornato al 2 aprile l’udienza sul caso dei marò. Il difensore dei due marò italiani e dell’ambasciatore Mancini, Mukul Rohatgi, ha ricordato alla Corte suprema indiana che, in base alla Convenzione di Vienna, la persona dell’ambasciatore è inviolabile e che quindi “nessuna autorità indiana può imporre restrizioni sui suoi movimenti”. Ad una domanda riguardante il fatto che l’ambasciatore Daniele Mancini, essendo anche accreditato in Nepal, potrebbe dover viaggiare in quel Paese, il Ministro Akbaruddin è stato molto “cauto”. “Ci muoviamo in un terreno molto delicato” ha sostenuto.