Gioia Tauro, catturato il latitante Vincenzo Perri

Affiliato alle famiglie Brandimarte-Perri, alleate della cosca Piromalli, il giovane di 29 anni era latitante dal luglio del 2011. E’ ritenuto uno dei killer più pericolosi della ‘ndrangheta calabrese e il responsabile dell’omicidio di Vincenzo Priolo. A novembre era stato condannato a 18 anni di reclusione con giudizio abbreviato.

Vincenzo Perri è stato scovato all’interno di un vano segreto, nascosto nel sottoscala di un’abitazione di Gioia Tauro, a cui si accedeva attraverso un pannello estraibile di cemento, coperto da perline in legno. Il delitto di Priolo fu preceduto, secondo gli inquirenti, da una rissa per la quale quattro persone sono state arrestate nei giorni successivi all’omicidio. La vittima e gli altri quattro avrebbero compiuto una spedizione punitiva contro Perri il quale avrebbe sparato contro Priolo, uccidendolo. Nei confronti di Perri fu subito emesso un provvedimento di fermo ma l’uomo fece perdere le tracce. A dicembre, a Gioia Tauro, era stato assassinato uno dei quattro giovani arrestati per la rissa che precedette l’omicidio Priolo, Francesco Bagalà, di 22 anni. In precedenza, poche settimane dopo l’omicidio Priolo era stato ferito in un agguato Giuseppe Brandimarte, di 41 anni, zio di Perri. Il 26 febbraio 2012, invece, a cadere sotto i colpi dei killer era stato Giuseppe Priolo, di 51 anni, già noto alle forze dell’ordine, nipote, da parte della moglie, di Gioacchino Piromalli, ritenuto il boss dell’omonima cosca, e zio di Vincenzo Priolo.