Il Global Tour del Fai per scoprire e conoscere l’Italia e la Calabria. Ma Crotone è trascurata

  Per i prossimi 23 e 24 marzo è in programma la 21^ Giornata di Primavera del Fai ( Fondo Ambiente Italiano) con visite guidate, biciclettate, concerti e spettacoli, accompagnati da un esercito di ben settemila volontari e giovani ciceroni. Saranno 700 tra beni culturali e naturali in tutta Italia che potranno essere visitati e goduti gratuitamente. La “due giorni Fai”, insomma, riaprirà 179 luoghi di culto, 95 palazzi e ville, 44 borghi e quartieri, 59 caselli e torri, 62 musei e biblioteche, 26 parchi, 11 aree naturalistiche, 23 siti archeologici, 14 edifici industriali, 3 teatri, 5 forni e mulini ed un osservatorio astronomico. Ce n’è per tutti i gusti. Perché, come dice il neo presidente del Fai Andrea Carandini, “dopo il Gran Tour, si offre il Global Tour per scoprire l’Italia in due giorni per farla amare tutto l’anno e, speriamo, per sempre”. Bene, giusto obiettivo! Anche la Calabria, seppure in parte, verrà offerta al Global Tour. A Catanzaro apriranno  il Complesso monumentale del San Giovanni, la Basilica Minore dell’Immacolata,  le chiesa di San Giovanni Battista e Sant’ Anna, la chiesa e convento di Santa Maria del Carmine e Villa Margherita. Nella città di Cosenza saranno visitabili il Palazzo della Banca Popolare Cosentina (oggi Soprintendenza B.A.P.), il Regio Istituto Magistrale (oggi Liceo “Lucrezia Della Valle”) e il Palazzo della Camera di Commercio; in provincia si potranno scoprire arti e usi della comunità arberesh a Frascineto assieme alle chiese di San Pietro e dell’Assunta ed eccezionalmente il parco archeologico di Sibari sepolto dal fango nell’esondazione dello scorso 18 gennaio perché, come dichiarano al Fai, “tutti vedano i danni della stupidità e disonestà umana”. Ineccepibile! Per la provincia di Reggio Calabria saranno aperti al pubblico il Parco archeologico di Locri  con l’Antiquarium  e il Castello di Sant’Aniceto di Motta San Giovanni. Infine Vibo Valentia si offrirà con il Parco archeologico di Sant’Aloe con gli interessanti mosaici delle domus romane ed in particolare quello detto della “Nereide” e l’adiacente complesso termale con il pregiato busto di Agrippa; si tratta di una casta area archeologica venuta alla luce a seguito della campagna di scavi degli anni ’70 ad opera di Ermanno Arslan. Ma obiettivamente, per il territorio vibonese, ci sembra davvero poco perché mancano nell’elenco il complesso conventuale di San Domenico di Soriano  col Museo dei marmi ed altro e la millenaria Certosa di Serra San Bruno. E scusate se è poco! Come si diceva prima, in questo particolare Tour del Fai la Calabria è protagonista in parte. Già! Risulta trascurato il territorio crotonese che pure è ricchissimo di beni culturali e paesaggistici . Insomma ancora una volta Crotone e provincia trascurate, isolate, emarginate. Non il parco archeologico e l’area museale di Capocolonna che custodisce, tra gli altri ed innumerevoli reperti, il pregiato “diadema di Hera” e il celebre “mosaico di Paolo Orsi” interrato di fronte alla chiesetta; non la chiesa barocca dell’Immacolata nel centro storico del capoluogo; non il suggestivo borgo bizantino di Santa Severina col suo Castello, il Museo diocesano e tanto altro; non l’antica cattedrale di Umbriatico. E solo per ricordare qualche esempio. Perché? Perché questa assurda assenza del Crotonese?