Maria Maio, consigliere provinciale di Crotone scrive a Napolitano chiedendo il suo intervento

     “In qualità di Consigliere della Provincia di Crotone, sento il dovere di rivolgermi a Lei, affinché prenda in seria considerazione la condizione economico-finanziaria in cui versa il nostro territorio, rimuovendo gli ostacoli allo sviluppo socio-economico e culturale del crotonese”. È questo l’incipit di una lettera inviata da Maria Maio, Consigliere provinciale di Crotone al Presidente della Repubblica. Questa lettera, chiarisce subito la Maio “non vuole esaurirsi in una patetica e pietosa richiesta di aiuto economico-finanziario, ma intende presentarLe, sia pure sinteticamente, la situazione drammatica della popolazione della nostra Provincia, con la dignità che è dovuta a tutti i cittadini italiani. Se, come noto, la crisi odierna è su scala internazionale, è pur vero che regioni italiane più evolute sul piano economico-finanziario riescono ad attutirne gli effetti, rispetto a quelle regioni, come la Calabria e in particolare il nostro territorio, già piegate e sofferenti a causa di pregresse mancanze di politiche di sviluppo, troppo spesso vantate e mai attuate. La Maio chiarisce meglio al Presidente Napoletano la situazione e le emergenze che si contano nel Crotonese nel quale “all’antica carenza di lavoro e infrastrutturale, si aggiunge oggi lo spettro dell’emigrazione. Sono moltissimi, da noi, i giovani che lasciano la propria terra, come in tempi non molto lontani, con la speranza di una decorosa sistemazione altrove, con la conseguenza che molti paesi si stanno spopolando. Questo nuovo ‘esodo’ impoverisce ulteriormente un territorio già penalizzato, che vede sempre più venir meno le nuove generazioni”. La lettera del Consigliere provinciale ricorda “lachiusura del polo industriale che, oltre alla scia di veleni, ha lasciato il devastante peso sociale dei numerosi disoccupati, azzerando il potere d’acquisto di numerose famiglie e influendo quindi pesantemente sull’economia locale con la chiusura di numerose attività commerciali. Per non parlare poi dell’annoso problema delle infrastrutture, praticamente inesistenti; la stazione ferroviaria di Crotone, si può ormai definire una “stazione fantasma”; l’unica via di collegamento esistente, la ss106, da sempre agli onori della cronaca come “statale della morte”; l’aeroporto di Sant’Anna sempre in bilico tra il declassamento e la chiusura, chiusura che, ahimè, sembra già stata sentenziata”. Insomma, continua la Maio, ci si trova davanti a “ condizioni che, in netta contrapposizione con la vocazione turistica del territorio, vanno ad incidere sull’esistenza stessa delle numerose strutture ricettive presenti, con ovvie conseguenze sull’indotto che queste strutture creano nel nostro territorio. Resistono ancora alcune piccole realtà artigianali, a mio parere gestite da eroi, che nonostante l’isolamento del territorio in cui operano e le difficoltà di accesso al credito riescono a dare sostentamento ad un ormai sempre più esiguo numero di famiglie”. E non solo,ma “un altro importante volano di sviluppo potrebbe essere rappresentato dal porto di Crotone che, posizionato in maniera strategica all’interno del Mediterraneo, potrebbe diventare colonna portante dell’intero traffico navale sia esso mercantile e turistico”. In conclusione, Maria Maio chiarisce che la lettera indirizzata a napoletano non vuole essere “un mero elenco di dati statistici a Lei fin troppo noti, ma solo porre ulteriormente alla Sua sensibilità le preoccupazioni di una cittadina italiana che sotto la spinta del cuore, Le chiede quale futuro prospettare ai propri figli”. Pertanto “la prego, in qualità di Presidente di questa Repubblica, che Lei sta guidando con onore e alta competenza, di voler intervenire per dare concreta speranza di sviluppo a questo territorio, che sembra cadere nell’irreversibile tela del degrado economico-sociale, che lascia spazio al malaffare e all’illegalità.” E soprattutto “La prego per l’avvenire dei nostri giovani, anche loro italiani”.Comprendo la stretta cadenza dei Suoi numerosi impegni, ma nello stesso tempo, La prego, viste le Sue note capacità attuative e di potere istituzionale, di aiutarci a trovare una soluzione che inverta questa triste tendenza. La provincia di Crotone ha bisogno di Lei, il nostro territorio La chiama”.