Palmi, il futuro del mondo negli occhi dei bambini

Ci sono degli eventi che assumono un significato emblematico, come la straordinaria partecipazione di pubblico alla III edizione del progetto nazionale “Apostoli dei fanciulli” (che si è svolta nell’auditorium della Casa della cultura a Palmi, sabato 12). Si tratta di un messaggio che esprime un valore importante dai contenuti umani, sociali e culturali. Principalmente lo spirito che connota il linguaggio dei fanciulli: entusiasmo, creatività, spiritualità, bellezza, innocenza, meraviglia, solidarietà, amore. Dalla loro anima un appello accorato a tutti coloro che hanno in mano il potere e le sorti di tanta parte di umanità, per rivendicare una terra non più segnata dalle stragi degli innocenti, dall’inquinamento, dalle discriminazioni e dalla negazione dei principi fondamentali insiti al messaggio evangelico, nella Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e nei principi fondamentali della Costituzione.

“Solo se si guardasse al futuro con gli occhi dei bambini l’uomo potrebbe conoscere una nuova luce per cancellare la brutalità, la disumanità, la spietatezza, le profonde ingiustizie sociali, la violazione dei più elementari diritti che una civiltà democratica e civile dovrebbe garantire a tutti dalla propria esperienza, e battersi contro un materialismo spregiudicato che dissacra e massacra i valori umani e spirituali”.

Nicola Rombolà (responsabile del progetto), con queste parole ha voluto illustrare il senso della campagna che da diversi anni viene promossa dall’associazione culturale “Alighistos” che presiede, per cercare di sensibilizzare le istituzioni e le coscienze ad attingere dal mondo dell’infanzia come fonte di illuminazione affinché l’uomo non continui a distruggere, con spietato cinismo, i beni fondamentali che ha ricevuto in dono: l’amore, la dignità e l’ambiente.

L’esortazione è risuonata nei diversi momenti della manifestazione, soprattutto attraverso l’eco delle parole con le quali uomini di ogni epoca hanno ammonito a costruire il futuro guardando ai fanciulli, a partire dal monito evocativo ed escatologico di Gesù “ Lasciate che i pargoli vengano a me”, ribadendo la centralità dei più piccoli nel suo messaggio (Se non diventate come fanciulli, non entrerete nel Regno dei Cieli). Ma anche la straordinaria pedagogista Maria Montessori, capovolgendo i ruoli, ha compreso che  il bambino rappresenta “il padre dell’uomo”, messaggero di pace in un mondo rinnovato, che ripudia la guerra, la violenza e che promuove la solidarietà, l’amore, la fratellanza e l’accoglienza . Questo significherebbe compiere una palingenesi dell’umanità.

La manifestazione (organizzata dall’associazione musicale “Amadeus” con la collaborazione dell’Amministrazione comunale di Palmi e il patrocinio del Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria e l’adesione di enti e associazione nazionali e locali) non a caso è iniziata con il famoso “discorso della luna” di Papa Giovanni XXIII (11 ottobre 1962) invitando tutto il mondo a dare una “carezza ai bambini”. Ed è stata una bambina canadese  di 12 anni, Severn Suzuki, che nel 1992, alla prima conferenza dell’ONU sui mutamenti climatici, esortava i potenti del mondo a rispettare l’ambiente, a smettere di giocare con la vita di tanti bambini e con il loro futuro.  A queste pagine storiche vanno aggiunte  quelle di un libro poetico e profetico, “Il mondo salvato dai ragazzini” di Elsa Morante (il 2012 è stato l’anniversario dei cento anni dalla sua nascita) ispirato al messaggio evangelico più autentico; così come il “fanciullo-musico”  ha improntato la poetica di Giovanni Pascoli, a cento anni dalla sua morte.

Ad aprire gli interventi il sindaco di Palmi Giovanni Barone, il quale ha posto l’accento sulla questione dei rifiuti che sta creando allarme sociale e inquinamento mettendo in pericolo in primis  la salute dei bambini, sottolineando come il futuro delle nuove generazioni debba rappresentare una priorità. Tema al centro della riflessione quello del rapporto tra nonni e bambini di cui si è occupato il prof. Antonio Pugliese (Universtà di Messina), poi ripreso da Sofia Ciappina (Scuola Superiore di Pisicologia “G. Sergi”) collegandolo al rapporto tra genitori e figli, nello specifico, alla comunicazione che deve essere improntata all’ascolto dei bambini. Il tema dell’ascolto è stato ripreso e sottolineato da più parti, come ad esempio dalla responsabile della “Rocco De Zerbi” Giovanna Morabito, ma anche Francesco Rao (sociologo) che ha messo in luce il valore delle attività artistiche e musicali nella formazione dei più piccoli che non si può disgiungere dal valore della bellezza, coniugata con l’ambiente, il paesaggio e i rapporti umani, sottolineando l’importanza dell’esempio e della coerenza da parte degli adulti; a concludere la discussione Mariacatena Contartese (psicolga) che ha affrontato la triste piaga dello sfruttamento minorale sia a livello nazionale che regionale.  Si sottolinea inoltre l’intervento di don Francesco Pontoriero (parrocchia San Nicola de Legistis) sul valore della vita e sui principi cristiani che mettono al centro proprio la difesa dei più piccoli, a cominciare dal diritto alla vita fin dal suo concepimento, mentre l’on. Marilina Intieri (Garante per l’Infanzia ) purtroppo, a causa di una imprevista indisposizione, non ha partecipato.

Il momento più atteso quando il piccolo coro “Amadeus” ha occupato la scena con un concerto di canzoni di grandi artisti il cui contenuto ha rievocato il tema dei diritti dei bambini e quello di un futuro senza ingiustizie e violenze. Particolare significato ha assunto la cerimonia di consegna dei riconoscimenti come “apostoli dei fanciulli” ad enti, associazioni e persone insigniti per il loro impegno in favore dei più piccoli. Sono stati previsti infatti due riconoscimenti alla memoria. Uno al prof. Mario Bagalà scomparso cinque anni fa, che ha composto una poesia “M’arricordu quand’era figghjolu” musicata e parte integrante del progetto culturale “Poema calabrese” (insieme ad alcune Ninne nanne) interpretata da Salvatore Colosi, voce storica insieme alle figlie Giada e Clara, e alla cura musicale dell’accademia musicale Amadeus, del poema. Stesso riconoscimento è andato al dottor Walter Mallamaci scomparso di recente, medico sempre attento ai bisogni dei malati, dimostrando durante la sua vita e la sua attività professionale una generosa e calda umanità, in particolare per i bambini. A questi riconoscimenti si sono aggiunti quelli alle istituzioni come la Congregazione delle suore salesiane del Sacro Cuore, fondata da San Filippo Smaldone per la loro opera verso i più piccoli, specializzati per la cura dei bambini audiolesi; all’istituto comprensivo Rocco De Zerbi, per l’impegno nella crescita umana e culturale attraverso la partecipazione alle attività ludico-musicali; a personalità che si dedicano alla crescita dei valori etico, civili e spirituali come Sergio Casadonte, impegnato negli scout e nelle varie organizzazioni che lottano contro ogni forma di sopraffazione e per il riscatto della dignità umana; ed infine alla catechista ed ex maestra Anna Maria Pietropaolo, che non ha mai smesso di stare accanto ai bambini con amore e dedizione.

La manifestazione (ispirata al “Mese del fanciullo”, 6 dicembre, San Nicola, protettore dei bambini – 6 gennaio, Epifania) è stata presentata da Rosanna Cannizzaro (direttrice del coro) insieme allo stesso responsabile del progetto, Nicola Rombolà. Grande artefice della serata – curando gli aspetti organizzativi ma anche i documenti video proiettati nell’arco della manifestazione – è stato Mimmo Putrino, presidente dell’Accademia Amadeus, il quale ha voluto ringraziare tutti per la collaborazione. Ad accompagnare sia il coro che l’interpretazione dei ragazzi dell’accademia che si sono esibiti nel corso della serata, Giuseppe Putrino (pianoforte) e Rocco Cannizzaro (fisarmonica).