Perugia, family help in arrivo 246 mila euro

Ammontano a 246 mila euro le risorse destinate dal Dipartimento Pari Opportunità in seguito all’intesa 2012 in materia di conciliazione dei tempi di vita e lavoro. La somma – ha spiegato l’Assessorato alle Politiche sociali della Regione Umbria – sarà impiegata per garantire la prosecuzione del “Progetto sperimentale Family Help” rivolto a famiglie e persone in aiuto al lavoro di cura, a sostegno dei compiti familiari per minori, anziani e disabili, che ha previsto un percorso formativo – che si è svolto nel corso del primo trimestre del 2012 nella sede della Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica che è ente attuatore dell’iniziativa di formazione – per 100 candidati che avevano risposto ad una avviso pubblicato dalla Regione Umbria e che sono stati selezionati sulla base di precisi requisiti richiesti. A compimento del progetto la Regione ha approvato un secondo avviso pubblico, al fine di concedere alle famiglie interessate i contributi per l’acquisto dei servizi attraverso l’erogazione di buoni lavoro.

Vista la buona riuscita dell’iniziativa, in accordo con ANCI e UPI regionale, la Giunta ha approvato la proposta di prosecuzione del progetto finalizzata in particolare all’ampliamento dell’elenco dei family helper su base zonale attraverso un avviso pubblico, per un numero di persone proporzionale al numero complessivo di richieste del servizio di conciliazione pervenute da parte delle famiglie. Le risorse verranno trasferite ai comuni capofila delle 12 Zone sociali ed è prevista anche l’organizzazione dei percorsi formativi necessari per i nuovi iscritti. Ha diritto al contributo chi risulta essere residente nel territorio regionale, ha figli minori fino al 14esimo anno di età e/o una persona adulta bisognosa di cura, una persona anziana (ultra 65enne), una persona disabile, è titolare di un contratto di lavoro, o lavoratore atipico o autonomo, è iscritto ad un corso di formazione per l’inserimento lavorativo e/o di qualificazione professionale, ha un ISEE compreso fra 0 e 23.000,00 euro.

Le famiglie o le persone che vorranno ricorrere ai servizi dei family helper – spiegano dall’Assessorato alle Politiche sociali – dovranno presentare domanda al Comune di residenza e, solo se in possesso dei requisiti richiesti, potranno usufruire di un contributo da utilizzare per l’acquisto di buoni lavoro INPS, per prestazioni e servizi di cura e sostegno educativo, erogati dai soggetti iscritti all’elenco regionale “Family Help”.

L’entità del contributo concesso corrisponde al valore di 100 buoni lavoro INPS del valore di 10 euro lorde orarie. In relazione all’uso dei buoni INPS è stato altresì approvato con il medesimo atto il Protocollo d’intesa Regione – Inps. L’avviso ha validità annuale, con 5 scadenze programmate, per la presentazione delle domande fino al 31 maggio 2013. La prossima scadenza utile per la presentazione delle domande è il 28 febbraio 2013. Per valutare gli esiti della sperimentazione del progetto la Regione sta effettuando un monitoraggio allo scadere dei termini di presentazione delle domande da parte dei cittadini: dai dati raccolti alla seconda scadenza, quindi 31 agosto 2012, risultano 280 domande, per un numero di incentivi ammessi a finanziamento pari a 197 e per un importo di incentivi erogati pari a 158 mila euro. I dati raccolti prospettano un trend positivo dell’attuazione del progetto, considerando che sono previste ancora tre scadenze per la presentazione delle domande da parte delle famiglie. Dal confronto avviato con i Comuni è stata evidenziata la necessità di apportare alcuni correttivi in particolare quella di avere a disposizione un numero maggiore di iscritti all’elenco Family Help in alcune zone sociali in quanto si è rilevata un’indisponibilità degli iscritti a fornire la prestazione richiesta perché già occupati in altra prestazione o per altri motivi. Per la nuova programmazione si è deciso di implementare il numero degli iscritti all’elenco e di delegare i Comuni a tale ampliamento per radicare maggiormente l’intervento a livello di Zone sociali.