Cavour, la depressione alla base del duplice omicidio commesso Franco Pons

Il centro a 4o km da Torino si interroga sui motivi che hanno spinto il fabbro in pensione di 67 anni, a trucidare nel sonno a colpi di martello e coltello la moglie e la figlia disabile. “Cosa ne sarebbe stato di mia moglie e mia figlia alla mia morte? Non sopportavo l’idea che Barbara finisse in una casa di cura” ha detto Franco Pons ai Carabinieri e al pm Ciro Santoriello. Una preoccupazione aggravata dalla depressione per la quale il pensionato, descritto dai vicini come una persona perbene che adorava la figlia, era in cura da qualche tempo.

Il pluriomicida, assistito dall’avvocato Alfredo Merlo, ha risposto alle domande degli investigatori e raccontato quegli attimi di follia nella villetta di via Dante Alighieri. I militari giunti da Pinerolo a Cavour in casa hanno trovato i corpi senza vita della figlia Barbara di 42 anni dell’uomo, avuta da una precedente relazione, e della moglie Maddalena Livatino, 63 anni, colpite con un martello e poi sgozzate con un coltello.

“Questi sono per le spese” ha detto Pons consegnando ai Carabinieri una busta con circa 2 mila euro in contanti, probabilmente riferendosi ai costi per il funerale delle due donne. ”Devo pagare per quello che ho fatto”, ha più  volte ripetuto l’uomo al magistrato prima di essere arrestato per duplice omicidio e portato in carcere a Saluzzo.