Sulla Green Hill piemontese la Regione può pretendere trasparenza con le sue quote

“La ricerca scientifica non ha bisogno del sacrificio degli animali. Il pubblico non investa in un mercato insanguinato. La Green Hill piemontese è l’RBM di Colleretto Giacosa: sito di ricerca e sperimentazione di farmaci della multinazionale tedesca Merck. Gli animalisti scenderanno in strada domani, sabato 29 dicembre, in un corteo che percorrerà le vie di Ivrea per denunciare la vivisezione, noi abbiamo presentato in Regione un’interrogazione per fare chiarezza sulla connivenza tra l’azienda e la Regione.

Nell’azienda Rbm dal 1986 si effettuano sperimentazioni su animali, principalmente scimmie o topi: attività che condanniamo senza indugio. Non a caso abbiamo presentato un ordine del giorno bipartisan di cui sono prima firmataria volto a limitare l’utilizzo di scimmie antropomorfe, cani e gatti per la sperimentazione scientifica e al divieto di allevamento di tali specie per fini di ricerca.

L’Rbm è situata all’interno del Bioindustry Park S.P.A.: una struttura importante per l’economia del canavese che deve essere salvaguardata. La Regione Piemonte, tuttavia, tramite Finpiemonte S.P.A. detiene il 39.2132% delle azioni del Bioindustry Park ed è in virtù di questa partecipazione che chiediamo alla Giunta regionale di richiedere massima trasparenza ad Rbm. Vogliamo sapere il numero degli animali presenti nello stabilimento; i trattamenti che subiscono; le finalità di questi trattamenti; se non ci sono realmente alternative ad essi; quale è il processo di smaltimento degli animali morti.

Dal punto di vista politico ci chiediamo, ed esigiamo una risposta dalla Giunta, se è eticamente corretto sovvenzionare con soldi pubblici un mercato grondante di sangue. L’ordine del giorno da noi presentato e firmato da consiglieri di opposizione e maggioranza impegna il Ccnsiglio regionale a esprimere in tutte le sedi opportune il sostegno della Regione Piemonte ai contenuti dell’articolo 14 della Legge Comunitaria 2011 in discussione in Parlamento; a predisporre incentivi ed adeguate misure per favorire il progressivo abbandono dell’utilizzo di animali nelle procedure di sperimentazione e ricerca, privilegiando metodiche alternative. L’Europa ci chiede di ridurre l’utilizzo degli animali per la sperimentazione, noi chiediamo che vengano sovvenzionati progetti di ricerca alternativi e in risposta scopriamo che tra le pieghe dei finanziamenti della Regione una parte vengono destinati alla vivisezione. E’ inaccettabile.

Il Bioindustry Park è una realtà importante che deve essere tutelata anche rispetto all’occupazione che fornisce, ma la vivisezione no”.
E’ quanto scrive in una nota il consigliere regionale Monica Cerutti, Sinistra Ecologia Libertà.