Un altro anno di cassa integrazione per l’ex Tecnogas di Gualtieri

Sottoscritto in Regione, a fronte della particolare complessità del piano di riorganizzazione produttiva, il rinnovo – per altri 12 mesi, dopo il biennio precedente – della Cassa integrazione straordinaria alla “Tecno” di Gualtieri. Erano presenti alla firma rappresentanti dell’azienda, della Regione Emilia-Romagna, della Provincia di Reggio Emilia, dell’Associazione industriali di Reggio Emilia, della Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil reggiane.

“Anche in questo caso – sottolinea il vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia, Pierluigi Saccardi – ci troviamo di fronte ad una azienda particolarmente significativa nel tessuto economico del nostro territorio, in particolare della Bassa, che attraverso un complesso processo di riorganizzazione intende rilanciare la propria attività e il relativo marchio, investendo anche nella qualificazione e riqualificazione dei lavoratori che, peraltro, potranno usufruire dell’anticipazione sociale della cassa integrazione dalle banche, grazie al Protocollo sottoscritto in Provincia”.

“Auspichiamo – prosegue Saccardi – che attraverso questo ulteriore piano riorganizzativo, la produzione possa riprendere a regime quanto prima e rappresentare un punto di riferimento per quella realtà territoriale, per i lavoratori e le famiglie coinvolte: credo possa essere il migliore augurio per un buon 2013 che possiamo fare a tutti”.

La vicenda che aveva interessato, sul finire dello scorso decennio, l’azienda Tecnogas di Gualtieri, coinvolta nella pesante crisi del Gruppo Merloni di Fabriano, come noto aveva tenuto per parecchi mesi con il fiato sospeso le oltre 400 famiglie della zona di Gualtieri, fino alla positiva soluzione, attraverso la sua acquisizione avvenuta a fine 2010, da parte di un gruppo industriale con sede negli Emirati arabi, che ha permesso la continuità produttiva con il cambio di denominazione in Tecno Spa e l’attivazione di un importante e complesso piano di ristrutturazione e riorganizzazione aziendale, determinata anche dalla crisi internazionale e del settore specifico dei forni da incasso e relativi accessori.

L’operazione, per la sua particolare complessità, richiese l’attivazione di una Cassa integrazione straordinaria, a rotazione per tutti i lavoratori, della durata di 2 anni ora in scadenza; per questo si è resa necessaria la sua proroga, a fronte di ulteriori esigenze di riorganizzazione e ristrutturazione, accompagnati da un processo di nuovi investimenti e di riqualificazione del personale, per arrivare finalmente ad una stabilizzazione produttiva definitiva.