Amantea, immigrati occupano stazione e statale 18

Giornata difficile per chi si spostava oggi in treno o lungo la statale 18 fascia tirrenica cosentina. In 150 hanno paralizzato le comunicazioni. Si tratta di stranieri inseriti nel progetto “Nordafrica” della Protezione Civile. Ad Amantea, in provincia di Cosenza hanno bloccato la strada statale 18 tirrenica e la linea ferroviaria. Dopo il provvidenziale intervento delle Forze dell’Ordine, gli immigrati sono stati condotti un una struttura alberghiera che li ospita da circa un anno e mezzo. Qui gli stranieri hanno continuato a protestare, danneggiando la struttura.

Si tratta dell’ennesima protesta inscenata dai migranti che ricevono dallo Stato italiano un sussidio giornaliero di 46 euro. Il progetto d’accoglienza era stato avviato in seguito alla rivolta libica conclusasi con la morte del dittatore Gheddafi.

Sulla rivolta dei profughi di Amantea l’on Franco Laratta si rivolge al Governo. “I Comuni sono stati lasciati da soli a gestire una vera e propria emergenza. Il rischio è che la rivolta coinvolga tutti i Centri di Accoglienza della Calabria. Stiamo segnalando da mesi i rischi che si corrono. Ma registriamo solo silenzi e indifferenza. La vicenda di Amantea è una spia di quello che potrebbe ancora accadere! Si tratta di un fatto gravissimo, che colpisce una città che è sempre stata aperta e accogliente. Oggi è stata messa a soqquadro da decine di profughi ospitati in un albergo adibito a CARA. Gli immigrati hanno bloccato le strade, paralizzando la città, e si sono poi recati presso la vicina linea ferroviaria Salerno-Reggio, causando notevoli ritardi ai convogli. La situazione al Cara di Amantea è molto grave. Da molti mesi stiamo segnalando al governo tutti i rischi che si corrono se non si fanno scelte decise e indispensabili.  La città di Amantea è stata lasciata da sola.  Oggi, solo il rapido e risolutivo intervento dei Carabinieri ha evitato il peggio.  Ma non è possibile continuare in queste condizioni. Occorrono misure adeguate che solo il Governo può adottare. Tutti i centri della Calabria che ospitano profughi e immigrati sono ormai al limite: si rischia una rivolta a catena che potrebbe avere conseguenze drammatiche”!