Pompei, ennesima vittima del mesotelioma è Domenico Falanga, custode degli scavi

Si è sento a 67 anni, 35 dei quali vissuti a custodire gli antichi tesori della città romana. La Procura di Torre Annunziata, che ha aperto un fascicolo d’inchiesta sul caso notificando, tra gli altri, un avviso di garanzia alla soprintendente Teresa Elena Cinquantaquattro, ha disposto il sequestro della cartella clinica. Il decesso del custode è avvenuto a meno di una settimana di distanza dalla scomparsa dell’archeologa Marisa Mastroroberto, funzionaria della soprintendenza venuta a mancare prematuramente per la stessa malattia. Finora i decessi sono 24, in base ai risultati dell’inchiesta, ovvero le persone che hanno perso la vita per patologie contratte sul posto di lavoro. I dipendenti degli scavi hanno realizzato uno striscione con i 24 nomi dei colleghi, tra custodi e funzionari della soprintendenza deceduti per tumore, ed affiggerlo lungo le pareti di veleno dei container killer. Le vittime sono Francesco Carotenuto (custode), Giovanni Tito (custode), Pasquale Mascolo (custode), Luigi Manfredi custode, Giovanni Tramontano (custode), Giovanni Buono (custode), Giovanni Montuori (custode), Pasquale Ognibene (custode), Raffaele Di Luvio (custode), Giuseppe Abenante (custode), Antonio Perrot (custode), i fratelli Michele e Gennaro Veniero (custodi), Giuseppe Vangone (restauratore), Antonio Sartore (restauratore), Giuseppe Santarpia (operaio), Giuseppe Rosellino (restauratore), Andrea Federico (restauratore), Francesco Guida (operaio), Pasquale Abenante (amministrativo), Anna Iandolo (amministrativo), Maria Antonietta Emma Pirozzi (architetto), Marisa Mastroroberto (archeologa) e Domenico Falanga (custode).