Unicaa accende il dibattito su Piano energetico nazionale e futuro delle agroenergie

UNICAA, centro di assistenza agricolo operante su tutto il territorio nazionale, ha effettuato un’analisi sulla recente proposta di Piano energetico del governo e sul futuro delle agroenergie nel nostro Paese.

“Da diversi anni il mondo agricolo si dimostra particolarmente attento al tema della produzione di ‘energia verde’  – sottolinea Giambattista Merigo, presidente di UNICAA ed agronomo esperto di agroenergie -. Per questa ragione abbiamo salutato con un certo favore una proposta di legge che si prefigge di superare addirittura gli stessi obiettivi previsti dall’Unione Europea in termini di produzione di energia da fonti rinnovabili entro il 2020. Tuttavia, dopo un’attenta analisi, non nascondiamo alcune fondamentali riserve”.

Uno dei primi rilievi avanzati dal centro di assistenza agricolo riguarda proprio la scarsa attenzione all’intero panorama degli strumenti per produrre bioenergia nell’ambito del settore primario. “Nel disegno di legge governativo si parla solo di fotovoltaico, di eolico e di poco altro – fa notare Merigo – e si trascurano per lo più altre possibilità offerte dal mondo agricolo, ad esempio in materia di produzione di biogas a partire dai reflui zootecnici: una questione di cui gli addetti ai lavori si stanno occupando da anni con risultati consolidati e collaudati, come del resto avviene anche su altri fronti collegati all’utilizzo in chiave energetica di varie tipologie di sottoprodotti e scarti agricoli. Proprio nell’ambito della produzione di biogas, peraltro, siamo in attesa dell’annunciato decreto interministeriale che consenta di scorporare l’azoto contenuto nel ‘digestato’ dal computo dell’azoto organico in vista di una più agevole applicazione della Direttiva nitrati”.

Il timore di UNICAA è che, in questa partita così importante per il futuro del Paese, l’agricoltura sia relegata in una posizione tutto sommato marginale. Non si capisce, inoltre, come si possa sperare di promuovere ulteriormente le rinnovabili diminuendo il livello degli incentivi.

“I risultati di un recente studio finanziato dalla Commissione Europea  – ricorda Danilo Pirola, direttore di UNICAA – hanno fatto emergere molti aspetti interessanti sul ruolo che le rinnovabili potrebbero avere tra pochi anni nel settore agricolo, grazie ai continui progressi tecnologici che consentono di ridurre i costi e rendono accessibili alcune tipologie di investimento anche ad aziende agricole di dimensioni piccole e medie”.

Nondimeno, anche da Bruxelles giungono segnali a volte contraddittori. Mentre infatti si dichiara di volere stimolare il processo di crescita del settore agroenergetico nel suo insieme, in alcuni ambiti più specifici l’UE dimostra di volere frenare. È infatti dei giorni scorsi la presentazione di una proposta di direttiva comunitaria che eliminerebbe gli aiuti ai biocarburanti da colture alimentari.