Milano, allarme mense scolastiche scadenti

Bufera su Milano Ristorazione per “inadempiento rispetto alle previsioni di numerosissime delle disposizioni contenute” nel contratto firmato con il Comune per il servizio di refezione scolastica. La protesta è dei genitori rappresentanti delle Commissione mense, che nel documento, che anticipa un eventuale ricorso al Tar, elencano i punti su cui il servizio sarebbe stato deficitario. Fra gli altri, il numero dei centri cucina “in numero assai minore rispetto ai 46 originariamente disposti” e i menu che “differiscono ampiamente rispetto a quelli effettivamente serviti”. Altro aspetto è quello dei “controlli di qualità”, che secondo i genitori sono “palesemente insufficienti” e che “riguardano non solo il gradimento del menù o la qualità del pasto, ma anche doglianze gravi e oggettive inerenti la violazione dell’osservanza di diete etico-religiose o sanitarie (266 segnalazioni), la pulizia dei refettori (49 segnalazioni), la presenza di corpi estranei all’interno dei cibi (158 segnalazioni) e la cattiva cottura dei prodotti (1.050 segnalazioni). Tra le difformità segnalate “lasagne col pelo e cuoio, topicida sui banconi della sala di governo della materna San Abbondio, pesce con lische (Gattamelata, Pianelli, Arcadia), somministrazione di dieta a rischio shock anafilattico (Pisacane), totani al sapore di ammoniaca (Colleoni e Giusti), vaschette plastiche deformate dal calore (Arcadia, Sant’Abbondio, Gattamelata), hamburger maleodoranti che diventano rossi (Gattamelata, Pastrengo, Baroni), pane ammuffito (Pareto), pane raffermo (Pietro Micca), pezzettino di metalli tagliente nella pasta col pesto (Pianell), sostituzione del tacchino che da contratto deve essere carne fresca con l’arrosto freddo di tacchino (cioè conservato con nitriti di sodio)”

Quindi la diffida con cui si intima a “Milano Ristorazione e  Comune di Milano a dare corretta attuazione a tutte le disposizioni previste dal contratto sottoscritto in data 29 dicembre 2000, alla Carta dei servizi emessa da Milano Ristorazione stessa nel settembre 2006 e alle linee guida della Regione Lombardia per la ristorazione scolastica”. Se entro 90 giorni le richieste non saranno soddisfatte, i genitori minacciano il ricorso al Tar.