In mostra a Trieste il Tombolo Aquilano e le Vignette satiriche di Lucio Trojano

L’esposizione, dal 26 novembre al 2 dicembre presso la Sala Giubileo, promossa dall’Associazione degli Abruzzesi del capoluogo giuliano

 

Il tombolo abruzzese

Merletto aquilano

  Si apre il 26 novembre, alle ore 18, presso la Sala Giubileo in Riva 3 Novembre n. 9 in Trieste, un’interessante mostra del Tombolo Aquilano e di Vignette umoristiche sul tema “Sport & Humor”, dell’artista Lucio Trojano. L’esposizione rimarrà aperta fino al 2 dicembre prossimo, con ingresso libero (ore 10-12 e 15,30-19). L’evento è stato promosso dall’Associazione degli Abruzzesi di Trieste, guidata dall’infaticabile presidente, dr. Gianfranco Bellante. Due singolarità, ciascuna con la sua declinazione artistica, entrambe con la cifra tutta abruzzese. Ma andiamo con ordine, dapprima qualche cenno sulla mostra del merletto al Tombolo Aquilano. Per L’Aquila e per i suoi cittadini il terremoto del 6 aprile 2009 ha aperto una ferita profonda che non riesce ancora a cicatrizzarsi. Il presente è duro, il pensiero non riesce a staccarsi dal dramma, per quanto l’indole aquilana sia forte. E’ nata così l’iniziativa d’un gruppo di donne aquilane, spinte dal desiderio di guardare con fiducia al futuro e di fare qualcosa per distogliere la mente dal “brutto” e ritornare all’armonia. Hanno quindi messo in cantiere un corso di tombolo – antica arte abruzzese al femminile – che ha rappresentato, con il recupero della serenità, la ricostruzione della memoria artigiana attraverso lavori eseguiti con pazienza e condivisione. Il tombolo rende possibile la concentrazione e il silenzio. Ma per tirar fuori l’urlo interiore occorreva un’operazione corale, con l’aiuto del coaching. Operazione riuscita. Stare insieme, creare insieme, ha rappresentato la terapia dell’anima di cui le persone avevano ed hanno bisogno. È stata la metafora d’un ponte verso il benessere emotivo. Su questo ponte transitano ora molte persone, tutte quelle che con l’incontro entrano in relazione con ognuna delle protagoniste di “Un Momento Tutto Mio Art Coaching”, l’Associazione cui hanno dato vita presso la sede della Pro-loco di Coppito, alle porte dell’Aquila. A queste donne aquilane si deve la rinascita dell’antica arte del merletto: il team formativo composta dalla maestra di tombolo Cristina Bravi, dalle collaboratrici Maria Rita Liaci e Maria Cipollone, dalla psicologa coach Emanuela Del Pianto, che ha accompagnato la libera espressione di ciascuna e ha restituito al gruppo un filo rosso comune di quanto via via emergeva, fornendo sostegno per gestire aspetti emotivi difficili. Quindi tre assistenti (Enrica Liaci, Maria Rita Rossello, Valentina Montanari) e 9 donne operatrici (Colombina Di Cola, Teresa Palmerini, Monica Mangione, Stefania Ricci, Milena Altobelli, Nicole Lorcerie, Linda De Luca, Alessandra Colagrande, Antonella Fatigati). Questo il gruppo che, recuperata la propria serenità con la conquista della raffinata manualità artigiana del tombolo, ha iniziato ad esprimere il portato della creatività personale e di gruppo, che costituisce ora il patrimonio d’arte delle loro produzioni di merletto aquilano. Dal 2009 le loro creazioni al tombolo sono oggetto di numerose mostre in Italia, di contatti e relazioni di intensa sensibilità, come lo sarà anche questo evento a Trieste. Dunque, un’esposizione non solo di magnifici merletti, ma anche un concentrato di emozioni e di esperienze collettive per superare le ferite che il tragico terremoto, con le sue 309 vittime e con le lacerazioni al senso della comunità, ha comportato. Medium efficace è stato il Tombolo Aquilano. L’Aquila, infatti, può vantare un’antichissima tradizione. Ma cos’è il tombolo? E’ un merletto lavorato su un cuscino (“piumaccio”) con i “fuselli”, bastoncini di legno attorno ai quali si avvolge il filo. Il merletto è diffuso in tutto il mondo, ma ciò che caratterizza quello aquilano è la differente tecnica che ne identifica i due tipi: riattaccato e a filo continuo (torchon).  Il tombolo aquilano è un merletto a fuselli che rientra nella categoria dei merletti a fili continui e specificatamente delle “blonde”(blonda catalana, di Caen, Chantilly, Valenciennes, Buckingham). La sua caratteristica è quindi che viene lavorato tutto di un pezzo, costruendo la rete dove contemporaneamente si lavorano i disegni, geometrici o a mano libera. Per questo tipo di merletto si usa un elevato numero di fuselli. Viene lavorato con un sottile filo di lino (refe), oppure di seta, per pizzi particolari. È un merletto che ha tre tipi di lavorazioni: punto nuovo o torchon; punto antico aquilano; punto a intaglio. Come tipo di lavorazione compare a L’Aquila intorno al 1850. Il punto antico aquilano è la tecnica più complicata. Nell’artigianato abruzzese la donna aveva un posto preminente nella produzione di trine, pizzi, merletti, ricami e tappeti. Si trattava d’una produzione che, sebbene spesso destinata alla preparazione del corredo nuziale delle giovani operatrici, non di rado assumeva un valore così importante nell’economia locale da interessare interi paesi. E’ il caso di Pescocostanzo, Scanno, Bucchianico, Cupello e Gessopalena, dove le trinaie si contavano a centinaia. Nei giorni di sole, specie in primavera e d’estate, interi quartieri assumevano aspetti pittoreschi per la presenza di gruppi di donne che, sull’uscio di casa, intrecciavano abilmente merletti a fusello o a tombolo. Si ritiene che l’arte del merletto al Tombolo sia stata introdotta in Abruzzo nel secolo XV dai Veneziani, ma ben presto assunse un carattere locale completamente libero. Le donne abruzzesi, infatti, lo eseguivano senza servirsi del disegno appuntato sul cuscino, ma ispirandosi a ciò che osservavano intorno a loro, come fiori, cristalli di neve, animali ed antiche mitologie, o anche per fantastica ispirazione. L’evento espositivo promosso ed organizzato dall’Associazione degli Abruzzesi di Trieste, che tanto si è adoperata in iniziative di solidarietà per L’Aquila e gli altri centri terremotati, prevede una ricca sezione che mette in mostra l’arte satirica del vignettista di origine abruzzese Lucio Trojano. Il tema delle opere in esposizione è “Sport & Humor” , con perspicaci ed ilari riferimenti ai paradossi e alle curiosità che lo sport vive attraverso la varia umanità delle sue situazioni. Lucio Trojano è nato a Lanciano (Chieti) nel 1934, vive ed opera a Roma. Laureato in giurisprudenza, disegnatore umoristico, ha collaborato con vari giornali italiani e stranieri, quali  Paese Sera, il Travaso, Marc’Aurelio, il Tempo, Eulenspiegel (Germania), Carsaf  (Turchia), Kayhan Caricature (Iran), Jez (Yugoslavia) ed altri. Autore di vari volumi: HumorRoma, premiato all’internazionale Kartoenale 1990, a Beringen (Belgio); I Frentani, (palma d’Oro per la letteratura illustrata al Salone Internazionale dell’Umorismo di Bordighera 1990), I Marrucini, I Vestini, I Peligni, I Marsi, Abruzzo Humor, L’Abruzzo a Lapis, Celestino V e Punture di cactus : illustrazioni umoristiche che ricordano la storia, le tradizioni, il folklore, gli uomini illustri di ieri e di oggi dei Comuni dell’Abruzzo, abitati anticamente dalle tribù italiche. Ha illustrato “Lo sbarco sulla Luna” di Massimo Grillandi (F.lli Palombi Edizioni), “Il Salvaserata” di Delfina Metz (Edizioni Sugarco), “S. Francesco” di Rossetti Bartolomeo (ed. Porziuncola), “Un Tappeto come vela” di Gianfranco Pacchiani (Passigli Editori). I suoi disegni sono stati pubblicati su: “Così ridono gli italiani” di A. Chiesa, “Who’s Who in satira e Humor” (Svizzera), Knauarslachendale Welt (Germania), “La cucina Abruzzese” di A. Molinari Pradelli, “Diana Smaler” (Svezia). Vincitore di prestigiosi premi: Premio “Venezia da salvare” Salone Internazionale dell’Umorismo (Bordighera, 1972), Premio Consiglio d’Europa (Strasburgo, 1973), Premio “Palma d’Oro” per il disegno (Bordighera, 1979), San Valentino d’Oro (Terni, 1989), Premio Esposizione Mondiale della Caricatura (Berlino, 1980), Premio per la Satira Politica “G. Scalarini” 1982, Premio Maiella (Rho, 1999), Premio “Città di Dolo” alla Carriera 2004, Frentano d’Oro 2008, Premio Camera dei Deputati per l’Ambiente 2010, Premio Presidente della Repubblica 2011. Ha eseguito lavori pubblicitari per Citibank, Ford, Siae, Spigadoro, Aci, Villa Banfi, Cit-Coni, British Leyland ed ha inoltre partecipato, con i suoi disegni, a vari programmi della Rai. Fa parte di giurie di Premi nazionali ed internazionali: Bordighera, Istanbul, Tolentino, Dolo, Belgrado, Lanciano, Skopje, Teheran. Le sue opere sono esposte nei Musei dell’Umorismo di Gabrovo (Bulgaria), Tolentino, Istanbul e Basilea. Numerose le Mostre collettive e personali, tra cui un’interessante antologica a Rho. Da ricordare infine le Mostre personali: Abruzzo a crepapelle, Ancona Università Politecnica delle Marche, Pescara 2009 Giochi del Mediterraneo, Verso Londra 2012, Roma Forti ...appetiti 2012, Roma Coni-Sport 2012 e Ostia 2012. L’evento espositivo di Trieste si propone come un appuntamento di forte interesse culturale e sociale, merito dell’Associazione degli Abruzzesi che grazie alle sue iniziative continua a tessere quel dialogo tra culture da molti anni fecondo tra il Friuli Venezia Giulia e l’Abruzzo, un ponte di amicizia, interessante parallelo tra genti schiette ed operose e con forti affinità.   Goffredo Palmerini