L’Altra Italia e il suo autore tra gli Abruzzesi e Molisani di Lombardia

Goffredo Palmerini

Su invito dell’Associazione “Raffaele Mattioli” di Milano, ancora un evento per G. Palmerini.

Nel corso dell’incontro verrà presentato anche il Premio Giornalistico Nazionale “Ilaria Rambaldi”.

Dopo numerose missioni di presentazione del suo ultimo libro “L’Altra Italia” – a L’Aquila, Paganica, Macerata, Padova, Belluno Palmanova, Trieste, Roseto degli Abruzzi, Teramo, Tornareccio, Torricella Peligna, Modica, Desenzano – ancora una trasferta in nord Italia per lo scrittore aquilano Goffredo Palmerini. Questa volta su invito dell’Associazione Abruzzesi e Molisani “Raffaele Mattioli” di Milano, domenica 18 novembre, alle ore 11, sarà a Garbagnate Monastero in Brianza presso la Sala meeting del complesso “Molera”, per un incontro conversazione sugli argomenti che il suo volume L’Altra Italia (One Group Edizioni) suscita: L’Aquila, l’Abruzzo, le loro singolarità e bellezze, l’emigrazione italiana nel mondo, i personaggi che in ogni continente fanno onore alla loro regione d’origine e all’Italia.                                                                                           

Nel mettere in luce le grandi risorse morali e intellettuali dell’emigrazione italiana, l’evento consentirà, a tre anni e mezzo dal tragico terremoto del 6 aprile 2009, di rafforzare i vincoli di amicizia tra L’Aquila – città della quale l’Autore è stato per quasi trent’anni amministratore e vice sindaco – e l’Associazione degli Abruzzesi e Molisani di Milano, con la gratitudine per i numerosi gesti di solidarietà espressi dalle comunità della Lombardia verso le popolazioni colpite dal sisma. L’incontro sarà aperto da una introduzione di Angelo Dell’Appennino, dinamico presidente dell’Associazione, poi la parola passerà a Goffredo Palmerini, componente del CRAM, assai noto tra le comunità abruzzesi dentro e fuori i confini nazionali per la sua intensa attività di relazione con il mondo dell’emigrazione e attraverso i suoi scritti sulla stampa, in Italia e all’estero. Lo scrittore, peraltro, nella serata di sabato 17 novembre terrà a Desenzano del Garda una conferenza, organizzata dall’Associazione culturale gardesana “I Gnari de Colatera”, su invito del suo presidente Sandro Pittigliani.

Nel corso dell’incontro di domenica, a Garbagnate, anche una finestra sul Premio Giornalistico Nazionale “Ilaria Rambaldi”, l’anno prossimo alla sua prima edizione, con una presentazione di Maria Grazia Piccinini. Ilaria Rambaldi era una studentessa universitaria di Lanciano (Chieti), deceduta sotto le macerie di una palazzina crollata a L’Aquila nel sisma del 6 aprile 2009. La madre, Maria Grazia Piccinini, avvocato di Lanciano, nel nome e in memoria della figlia, ha creato l’associazione “Ilaria Rambaldi onlus” che sta portando avanti diversi progetti, tra cui la realizzazione del Parco della Memoria a L’Aquila. Nascono così anche il Premio nazionale giornalistico, il Premio nazionale di Architettura e i Premi internazionali di composizione musicale, sezione classica e sezione leggera-pop, dedicati a Ilaria Rambaldi. Quella stessa terribile notte con Ilaria c’era anche il fidanzato Paolo Verzilli, anch’egli deceduto.  Maria Grazia Piccinini  di recente ha dichiarato: “Ilaria e Paolo erano due laureandi in Ingegneria che quella notte sono morti abbracciati mentre dormivano. Ilaria aveva pregato Paolo di restare con lei quella sera, perché le scosse erano violente e lei aveva paura. Sono stati ingannati dalle rassicurazioni e dall’apparente aspetto solido del palazzo di via Campo di Fossa, che è crollato istantaneamente facendo 29 vittime”. Il Premio si articola in tre Sezioni: la sezione Giornalismo, riservata a giornalisti e pubblicisti per articoli, servizi e inchieste pubblicati nel 2012 e riferiti ad “aspetti significativi relativi alla tutela ambientale, alla prevenzione e alla sicurezza in tutti i luoghi frequentati dall’uomo, per evitare il ripetersi di tragedie con la perdita di vite umane”; la sezione Composizione architettonica, che intende valorizzare il merito dei giovani laureati in ingegneria civile ed edile-architettura  ed attivare sinergie con le istituzioni pubbliche  sulle tematiche della sicurezza e della prevenzione; il Concorso internazionale di composizione musicale, in memoria delle vittime del terremoto dell’Aquila del 6 aprile 2009. Il concorso si divide in due sezioni distinte per genere musicale: classico e leggero-pop. Il tema dell’edizione 2013 è: “Ilaria e Paolo verso la luce”. Sono ammessi al concorso compositori italiani e stranieri nati dopo l’1.1.1978. Il Premio “Ilaria Rambaldi” è organizzato in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, l’Università dell’Aquila e il Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma. I relativi bandi sono pubblicati su Facebook, sotto “Associazione Ilaria Rambaldi onlus”. Dunque, ancora iniziative d’interesse nel programma autunnale dell’Associazione Abruzzesi e Molisani di Milano, fondata nel 1991 e dal 2001 ininterrottamente presieduta dal lancianese Angelo Dell’Appennino. Quasi 300 associati, il sodalizio intitolato ad un abruzzese illustre e di grande vaglia, qual è stato Raffaele Mattioli, è un presidio importante per la cultura e la promozione del brand regionale nel capoluogo lombardo, e un punto di riferimento – insieme alla consorella Associazione Abruzzesi e Molisani di Rho presieduta da Domenico D’Amico – per la numerosa comunità abruzzese e molisana che nella provincia milanese conta quasi 25 mila presenze. D’altronde l’intitolazione a Raffaele Mattioli, banchiere e grande umanista, è un viatico di qualità ed un impegno da onorare. Raffaele Mattioli era nato nel 1895 a Vasto, in provincia di Chieti, da una famiglia di piccoli commercianti. Volontario nella prima Guerra Mondiale, ferito in battaglia e decorato al valor militare, pur senza arruolarsi tra i Legionari, partecipa all’impresa dannunziana di Fiume. Laureatosi in economia a Genova nel 1920, presto raggiunge Milano dove l’anno dopo diventa Segretario Generale della Camera di Commercio e tiene corsi all’Università Bocconi. A  trent’anni la Banca Commerciale lo assume con incarichi di rilievo, fino a diventare nel 1931 direttore generale e due anni dopo amministratore delegato. Intensa è la sua partecipazione alla vita culturale ed editoriale, che lo pone in evidenza come una figura intellettuale di grande respiro. Avido lettore di classici della letteratura, della filosofia, oltre che dell’economia, ne raccoglie rare edizioni; intrattiene fitti dialoghi con Piero Sraffa, Benedetto Croce, Riccardo Bacchelli, Federico Chabod, Gianfranco Contini, Giuseppe De Luca, Franco Rodano e con numerosi altri intellettuali. Il mecenatismo culturale di Mattioli è assiduo e discreto, senza clamori e con eleganza di interventi, finanziando riviste, case editrici e fondazioni. Sostiene con ogni mezzo possibile, in tempo di dittatura, gli intellettuali laici e antifascisti. Nel 1942 partecipa alla stesura del manifesto del Partito d’Azione, mentre due anni dopo ospita in casa Carlo Emilio Gadda, sfollato da Firenze, sostenendolo nella sua attività di scrittore. Apparentemente contro ogni logica bancaria, Mattioli finanzia i progetti e le iniziative di Enrico Mattei in campo energetico. Convinto della funzione sociale del profitto e quindi contrario all’assistenzialismo implicito nel credito agevolato, Mattioli fa quanto può per promuovere e sostenere l’imprenditoria più innovativa. Nel 1960 lascia la carica di amministratore delegato per assumere quella di presidente. Le sue relazioni all’assemblea annuale della Banca, piccoli capolavori di raffinata eleganza linguistica, costituiscono un appuntamento molto atteso non solo nel mondo dell’economia e della finanza. Lascia la Banca nel 1972, rifiutando la presidenza onoraria. Muore l’anno successivo. La sua casa e un cospicuo fondo librario sono stati donati alla città di Vasto, mentre i volumi di economia e finanza sono entrati nel patrimonio della Fondazione che porta il suo nome, nata per raccogliere la storia del pensiero economico. Resta esemplare l’attaccamento e l’orgoglio di Raffaele Mattioli per le sue origini abruzzesi. Questo, dunque, il retaggio cui l’Associazione Abruzzese e Molisana di Milano trae fierezza e determinazione per le sue attività in campo sociale e culturale. Tra i soci il sodalizio annovera personalità di rilievo, come l’avv. Fernando Del Re, presidente onorario dell’associazione,  principe del foro e personaggio di spicco del mondo cattolico; lo scultore Gino Masciarelli; mons. Carlo Ghidelli, già arcivescovo della diocesi di Lanciano-Ortona e fino a qualche anno fa presidente Conferenza episcopale per l’Abruzzo e Molise, oggi in pensione ritornato alla sua Milano ma sempre attivissimo; Graziano Tarantini, vice presidente banca popolare di Milano; Donato Renzetti, direttore d’orchestra di fama mondiale; Franz Di Cioccio, batterista della PFM.  E si potrebbe continuare. Per concludere, il programma della giornata del 18 novembre, come consuetudine dell’Associazione, prevede alle ore 13,00 un’agape fraterna dedicata al vino novello d’Abruzzo nel prestigioso Ristorante del “Molera”, con menu composto rigorosamente di piatti tipici della cucina abruzzese. Anche questo è un modo per promuovere il brand Abruzzo, elevando a potenza la qualità della sua gastronomia.