Giovanni Sali, spunta la pista della ‘ndrangheta

Nuova ipotesi sul giallo dell”appuntato scelto dei carabinieri 48enne freddato da colpi di pistola a Lodi. A prospettarla Luigi Bonaventura, ex capo clan crotonese, da anni collaboratore di giustizia. “Mi sembra opera da professionisti – dichiara – Questa tecnica la usavamo anche noi quando dovevamo uccidere un vigilantes o un esponente di una cosca rivale”.

Giovanni Sali è stato ucciso con due colpi della sua arma di ordinanza nel pomeriggio di domenica 4 novembre in via Del Tempio, mentre svolgeva il suo compito di carabiniere di quartiere. “Questo non è sicuramente un lavoro fatto da balordi – dice -. Mi sembra proprio opera di professionisti. Il Carabiniere potrebbe essersi trovato di fronte, nel vicolo stretto, due persone, una gli potrebbe avere puntato contro una pistola e l’altro potrebbe averlo immobilizzato e, con destrezza, sfilato l’arma dalla fondina. Entrambi l’avrebbero tenuto calmo, tanto è vero che nessuno ha sentito le sue urla. Potrebbero avergli fatto credere di volerlo derubare solo del portafogli. Il terzo colpo potrebbe essere stato sparato contro il muro per depistaggio. Non hanno usato la loro arma perché una pistola che uccide un Carabiniere scotta”.