Federica Mangiapelo, Marco Di Muro accusato di morte come conseguenza di un altro reato

Svolta nel giallo della sedicenne trovata morta in riva al lago di Bracciano lo scorso primo novembre. Il cameriere di Formello è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di morte come conseguenza di un altro reato. L’iscrizione risalirebbe a giovedì scorso, il giorno in cui il corpo di Federica è stato ritrovato e, in un primo tempo, sarebbe stata per omicidio volontario. Poi la Procura di Civitavecchia si sarebbe convinta che Federica Mangiapelo non è stata uccisa dal fidanzato. “Tra le 4 e le 5 ero con un amico” ha giurato Marco quando, l’uno novembre, è stato interrogato per 11 ore. E il suo amico ha confermato.

In ogni caso, sostengono gli investigatori, l’iscrizione del giovane è un atto dovuto. La Procura ha deciso di sottoporre a una consulenza l’auto di Di Muro, già sequestrata. Saranno i Carabinieri del Ris a svolgere sulla vettura gli accertamenti necessari, tra cui il rilevamento delle impronte digitali, degli eventuali campioni di dna e di ogni altro reperto utile alle indagini.

Dopo l’autopsia, che ha escluso che la morte sia stata dovuta ad atti di violenza come all’annegamento, i magistrati hanno deciso di cambiare l’ipotesi di reato, da omicidio volontario a morte in conseguenza di altro reato.

In sostanza, Federica potrebbe essersi sentita male mentre era in compagnia di Marco, che però se ne sarebbe andato senza tentare di aiutarla né dare l’allarme.