Alla riscoperta dell’antico cimitero napoleonico di Civita d’Antino nella Settimana europea della Qualità 2012

L’antica Civita d’Antino – sede di una importante Scuola di pittori scandinavi, voluta e guidata dal maestro danese Kristian Zahrtmann, dall’ultimo quarto di secolo del 1800 sino al disastroso terremoto della Marsica del 13 gennaio 1915 – conserva, mimetizzato in una magica atmosfera, un monumento di particolare bellezza ed originalità: il “vecchio” cimitero napoleonico. E’ un monumento unico, degno di essere salvaguardato non solo perché rappresentativo del momento storico nel quale è stato realizzato, ma per poter conservare e tramandare la memoria collettiva di una comunità.

“L’appuntamento con la Storia e l’Arte”, in full immersion  negli incantevoli scenari naturali nei quali è incastonato il Borgo, è a  Civita d’Antino (L’Aquila),  il 10 novembre, nell’ambito della “Settimana europea della Qualità 2012” , promossa dall’Associazione Italiana Cultura per la Qualità centro-insulare (AICQ-ci).

Questo il programma della giornata:

ore 10.45 appuntamento davanti la fonte di piazza Zarthmann ai piedi di Civita d’Antino, successivo ingresso nel Paese attraverso la strada che conduce a Porta Flora, a Palazzo Cerroni ed al Centro Storico; successivo arrivo nei locali dell’antica Osteria ZAHRTMANN sita in via Roma, n. 9

ore 11.15 il vecchio Cimitero Napoleonico di Civita d’Antino: presentazione del monumento di Sergio Bini, presidente di AICQ-ci

tavola rotonda sulla valorizzazione del monumento: Giancarlo Pelegatti presidente regionale di Italia Nostra; Manfredo Ferrante collezionista, discendente dell’omonima antica famiglia; Antonio Bini esperto di marketing turistico; Roberto Zaina collezionista, curatore del sito www.civitadantino.com.

ore 12.45 passeggiata/escursione con visita al monumento

ore 13.45 possibilità di trattenersi a pranzo presso l’Antica Osteria Zahrtmann.

Partecipazione all’incontro:

la partecipazione alla giornata è gratuita; comunque, per motivi organizzativi, le persone interessate sono pregate di registrarsi via fax [06.44641456o] oppure con e-mail [[email protected]] alla Segreteria di AICQ-ci, Via di San Vito, n. 17 – 00185 Roma tel. 06.4464132; 06.44703329. Ai Soci di AICQ-ci che avranno prenotato la partecipazione alla Segreteria di AICQ-ci entro le ore 14 di venerdì 9 novembre verrà applicato un prezzo di favore, qualora volessero trattenersi a pranzo presso l’Antica Osteria Zahrtmann.

Alla ricerca delle tracce di ‘un cenacolo scandinavo’ è stato scoperto un piccolo gioiello: l’antico cimitero napoleonico di Civita d’Antino. Il Ministero dei Beni Culturali ha avviato le procedure per il vincolo, accogliendo la richiesta di Italia Nostra Abruzzo. Grazie ad alcuni studi recenti sulla presenza dei pittori scandinavi della scuola italiana del maestro Kristian Zahrtmann sta riemergendo l’interesse per Civita d’Antino (un piccolo paese dell’Abruzzo aquilano),  dopo quasi un secolo di oblio conseguente al terremoto che colpì la Marsica il 13 gennaio 1915. Un evento catastrofico che determinò il progressivo abbandono del piccolo centro della Valle Roveto. Molti abitanti emigrarono o si trasferirono a valle.

Antico municipio romano, nella seconda metà dell’ottocento Civita divenne una località frequentata per oltre trenta anni da numerosi artisti scandinavi legati alla figura del maestro danese Kristian Zahrtmann, che aveva eletto il paese abruzzese come sua seconda patria. Sono innumerevoli i paesaggi di Civita e della Valle Roveto esposti nei più importanti musei scandinavi, spesso con titoli genericamente allusivi a paesaggi italiani o del sud Italia. La ricostruzione della storia della singolare comunità artistica scandinava ha portato a scoprire come uno dei pittori della scuola di Zahrtmann – lo svedese Anders Trulson – fosse deceduto a Civita e quindi rimasto per sempre in Abruzzo. La ricerca della sua tomba ha permesso di conoscere il vecchio cimitero del paese, abbandonato circa settanta anni fa, in seguito alla realizzazione del nuovo, realizzato nella parte opposta di Civita. Il fascino di questo antico cimitero è legato anche alla sua collocazione particolare,che lo rende raggiungibile  ancor oggi solo attraverso un secolare sentiero.

In un libro pubblicato lo scorso anno dedicato al giovane sfortunato pittore svedese, le cui ceneri riposano nel vecchio cimitero (A. Bini e S. Bini, Anders Trulson è qui: ‘breve storia del pittore svedese rimasto per sempre tra le montagne abruzzesi’, ed. Menabò), vengono approfondite per la prima volta le caratteristiche di questo singolare monumento funerario, le tecniche costruttive, i simboli che esso racchiude e quindi l’«hortus conclusus». In questo piccolo limbo terreno per gli ospiti “non cattolici”, hanno trovato ospitalità le ceneri del giovane sfortunato pittore svedese Anders Trulson e di altri viaggiatori inglesi. La particolare posizione del cimitero, su un piccolo costone fuori dall’abitato, ha impedito che l’area venisse, nel tempo, interessata da fenomeni di inurbamento e di annessione al tessuto urbano del Paese come è avvenuto in gran parte dei cimiteri; tale circostanza ha fatto sì che il cimitero rimanesse integro come al tempo in cui fu progettato e realizzato.

Questo “vecchio” cimitero, che si presenta come una sorta di urna collettiva, costituisce un’opera significativa nella storia dell’architettura cimiteriale e colpì in passato l’archeologo inglese Thomas Ashby durante uno dei suoi viaggi esplorativi in Abruzzo. Il suo scatto riprese l’angolo del monumento che poggia sopra le antiche mura megalitiche. Sulla base delle ulteriori elaborazioni dello studio effettuato nel testo, la Segreteria Regionale di Italia Nostra ha provveduto a richiedere il “vincolo” nel dicembre 2011 alla Soprintendenza Regionale per i Beni Architettonici e Paesaggistici per l’Abruzzo. La Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per l’Abruzzo ha recentemente condiviso la sollecitazione di Italia Nostra Abruzzo, avviando le procedure per sottoporre a vincolo la struttura riconoscendo “il suo valore architettonico e soprattutto storico che va al di là di un interesse puramente locale perché traccia tangibile di un periodo significativo per la storia del nostra Paese”.

“E’ una grande soddisfazione poter registrare che un piccolo gruppo di appassionati e caparbi studiosi abbiano potuto avviare disinteressatamente ed in auto committenza un progetto di salvaguardia di un gioiello del patrimonio artistico diffuso nel territorio nazionale ed incontrare la tempestiva risposta delle organizzazioni di volontariato (come Italia Nostra) e delle Istituzioni pubbliche (la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per l’Abruzzo). Anche il presidente dell’Associazione Italiana Cultura per la Qualità centro-insulare (www.aicqci.it) ha potuto fornire il proprio contributo metodologico utile all’analisi ed alla riscoperta di questo prezioso monumento; elementi questi che verranno presentati ed illustrati durante la conversazione” dichiarano gli organizzatori della giornata culturale – “Ci si augura che le energie locali possano tradurre la valorizzazione in un progetto di sviluppo per poter accrescere la qualità della vita ed il benessere degli abitanti e, quindi, tramandare il proprio passato alle future generazioni, garantendo quotidianamente la necessaria tutela al monumento ed alle memorie storiche del territorio”.