Alla Camera docu-film sull’esperienza religiosa di San Francesco di Paola

A quasi 600 anni dalla sua nascita San Francesco di Paola entra nelle aule del Parlamento italiano. Compatrono di Napoli e protettore della gente di mare, fondatore dell’Ordine dei Minimi e  proclamato santo da papa Leone X nel 1519, in un frangente storico in cui la classe politica sembra aver smarrito la “dritta via”, come una sorta di ammonimento alle massime istituzioni della Repubblica al ritorno alla loro funzione fondamentale di responsabilità etico-civile, di servizio e di esemplarità morale, martedì 30 pomeriggio nella Sala delle Colonne (Camera dei deputati, ore 17:00) sarà proiettato il docu-film dal titolo “Francesco di Paola. La ricerca della verità”(prodotto dalla Quadrafilm), un’opera che racconta l’esperienza esistenziale, spirituale e religiosa del Santo, che alla luce della profonda crisi che sta attraversando il modello politico-sociale improntato al profitto e al materialismo, assume un grande valore morale oltre che religioso. Nel corso della manifestazione, sulla figura di San Francesco di Paola, è previsto un dibattito con Maria Rosaria Gianni, caporedattore Cultura Tg1, Mons. Francesco Fiorini Morosini, vescovo di Locri – Gerace, e Marisa Fagà, presidente Arpacal. L’iniziativa, organizzata dall’associazione culturale “Acamante”, sarà presentata da Marisa Ranieri Panetta, archeologa e giornalista (collabora con le pagine culturali de l’Espresso ed originaria di Catanzaro). All’evento parteciperanno sia il regista del docu-film Fabio Marra, che gli interpreti, Giuseppe Zeno, Antonio Tallura, Gianfranco Quero, Raffaele Del Monaco, un cast che ha una forte impronta calabrese, dal regista Marra agli attori Tallura e Zeno che hanno raggiunto una grande notorietà soprattutto nel mondo delle fiction televisive.

L’epoca che vide tra i protagonisti della scena religiosa e pubblica San Francesco di Paola era caratterizzata – da una parte – dal fiorire delle arti nelle corti rinascimentali, dall’altra dalle lotte fra gli Stati i cui era divisa l’Italia. Il Santo di Paola, noto in tutta Europa per il numero straordinario di miracoli, fu e rimase sempre un uomo che scelse un percorso di vita improntato all’eremitaggio, alla penitenza quaresimale, a un nutrimento essenziale, che oggi potremmo definire ‘vegetariano’; eppure era in contatto con la gente, soprattutto quella vessata dai soprusi e dalla povertà, e con i potenti, ai quali rimproverava, senza alcuna esitazione, le ingiustizie della loro politica. Fu a contatto con pontefici, re di Napoli e di Francia (dove morì nel 1507), senza lasciarsi corrompere dai loro doni e dal loro fasto: rispettoso del volere papale, cercò di prodigarsi per la pace e, soprattutto, di diffondere il messaggio cristiano del dialogo, del rispetto personale, della conversione. “Nei tempi in cui viviamo – sottolinea l’organizzatrice e presentatrice dell’evento Marisa Ranieri Panetta – contrassegnati dallo spreco, dall’indifferenza, dalla politica irresponsabile, il Santo paolano è un esempio del rispetto per la persona e dell’ambiente, della responsabilità personale, della conciliazione tra progresso e dignità umana, della libertà di pensiero”.