Adrara San Rocco, bracconiere denunciato dalla Polizia provinciale

Il Nucleo Ittico Venatorio della Polizia Provinciale ha portato a termine, nei giorni scorsi, una Nuova operazione antibracconaggio, individuando nei boschi di Adrara San Rocco, un individuo che esercitava la caccia senza essere in possesso della licenza e praticava l’uccellagione con l’uso di archetti.

Con la successiva perquisizione presso l’abitazione dell’indagato, gli agenti hanno rinvenuto 106 capi di avifauna in gran parte protetta (es. pettirossi); parte di questa proveniente inequivocabilmente da attività di uccellagione esercitata con trappole a scatto, tradizionalmente chiamate archetti, carne congelata di cinghiale di cui non veniva giustificata la provenienza lecita,  munizioni non denunciate e numerosi lacci utilizzati per la preparazione di archetti.

In un altro immobile di proprietà dell’indagato, è stata rinvenuta l’arma detenuta al momento della fuga e risultata poi regolarmente denunciata, e nelle vicinanze, sul sentiero di passaggio di ungulati, un laccio metallico posto con idonea e abbondante pasturazione e un impianto di cattura composto da 18 archetti, nei quali erano intrappolati 2 pettirossi.

Il soggetto è stato quindi denunciato all’Autorità Giudiziaria per vari reati (porto abusivo d’arma, furto ai danni del patrimonio indisponibile dello Stato, maltrattamento di animali).

“A seguito dell’azione di controllo svolta sul territorio bergamasco dalla Polizia provinciale si è realizzata questa ulteriore e  importante operazione antibracconaggio a tutela del patrimonio faunistico – commenta l’assessore Fausto Carrara –, anche in questo caso il soggetto era privo della licenza di caccia. Non posso che ringraziare il personale della Polizia provinciale che quotidianamente svolge servizi a protezione dell’ambiente, interventi di polizia venatoria volti non solo alla protezione della fauna, ma anche alla tutela di coloro che esercitano la caccia nel pieno rispetto delle regole”.