Vasto, agente penitenziario pugliese di 48 anni si toglie la vita in carcere

Si è ucciso sparandosi alla testa con la pistola d’ordinanza. Il fatto è avvenuto venerdì mattina quando, M.m., 48enne pugliese, separato e con due figli, non in servizio, ha deciso di farla finita. L’assistente capo soffriva di crisi depressive e pare avesse già palesato l’intenzione di suicidarsi. Prima di raggiungere il bar per la colazione, ha dato atto al gesto estremo.

A comunicare quanto accaduto Eugenio Sarno, segretario generale Uil penitenziari. “Dolore, rabbia, costernazione, frustrazione sono i sentimenti che albergano nel mio animo. In queste condizioni emotive – dice Sarno – ogni parola deve essere soppesata. Per questo voglio limitarmi ad inviare alla famiglia ed agli amici del nostro collega i sentimenti del nostro piu’ vivo cordoglio e della sincera vicinanza”. “Purtroppo proprio ieri – ricorda Sarno – in un incontro con il Ministro Severino, ho dichiarato che gli orientamenti del Governo contribuiranno ad ammazzare un malato già’ moribondo: il sistema penitenziario. E a proposito di suicidi nella polizia penitenziaria, non occorrono commissioni ma condizioni di lavoro connotate da serenità. Questo è il sesto suicidio di un basco blu nel 2012, il 94esimo nell’ultimo decennio. Credo non servano altri commenti – conclude Sarno -se non l’auspicio che prima o poi, meglio prima, qualcuno senta il dovere di affrontare questo dramma nel dramma”.