Calenzano, Monica Castro del Pdl si spoglia in aula contro Monti

In mutande, o poco più, al consiglio comunale per protestare contro la manovra “Salva Italia” del Governo Monti “che riduce in mutande gli italiani”. Protagonista del “quasi strip tease” il consigliere comunale PdL Monica Castro e il gesto ha scatenato la bagarre ma anche un inaspettato risvolto politico cioè l’abbandono del PdL annunciato dal capogruppo consiliare Rocco Di Leone. Dopo il saluto del rappresentante della comunità senegalese di Calenzano Toure Dane a seguito dell’assassinio di Samb Modou e Diop Mor avvenuto lo scorso 13 dicembre in piazza Dalmazia, durante le comunicazioni Monica Castro, di fronte alla delegazione senegalese ancora presente, si è alzata togliendosi il piumino e mostrando, su calze chiare e tacchi a spillo, un paio di culottes e un top neri ed esibendo un cartello con la scritta “Siamo rimasti in mutande, grazie presidente Monti”.

All’invito del presidente del consiglio comunale Lara Burberi a rivestirsi e uscire dall’aula la consigliera PdL ha rifiutato. La seduta è stata allora sciolta e tutti i consiglieri, fra grida ed epiteti vari, sono usciti dalla sala consiliare a eccezione della stessa Castro e di altri due esponenti PdL Beatrice Simonetti e Anzio Settimelli. Fuori invece gli altri due rappresentanti dell’unico partito di minoranza a Calenzano il capogruppo Di Leone e Mauro Raspanti.

A questo punto è intervenuta la polizia municipale e, dopo alcuni minuti, la consigliera del PdL ha deciso di indossare nuovamente il piumino ma, soprattutto, di mettere via il cartello e la seduta è ripresa.