Il sindaco di Crotone mistifica la realtà

Il primo cittadino Peppino Vallone è apparso lunedì 14 novembre su una televisione locale per infliggere un duro colpo ai giovani e meno giovani lavoratori della Società Getek in cassa integrazione e ad altri aspiranti disoccupati, facendo intendere: “Perdete qualsiasi residua speranza!”

E’ partito col dire che nel Nord (senza specificare la città o la regione o il nome della Società) vi sia un’azienda Eni con 300 operai che avrebbe chiuso i battenti. E, poi, che non è vero che a Vibo Valentia vi sia un call center dell’Eni.”E’ una notizia da marciapiede” ha detto testualmente. Certo, non è targato Eni, ma lavora per l’Eni.

Del resto, nel call center dell’Abramo Customer, si lavora per molte aziende telefoniche; ma non possiamo dire che, a Crotone, vi sia un call center Vodafone o Telecom.

Che delusione il Sindaco! Senza nessuna iniziativa, senza nessun entusiasmo, senza avere nessuna speranza per il decollo di questa sfortunata città.

Se avesse letto, l’avvocato Vallone, quanto da noi scritto, nel corso dei mesi scorsi, per quanto riguarda l’argomento call center; se si fosse premurato di accedere a delle notizie, aperte a tutti noi, non si sarebbe, forse,presentato in Tv a dire delle non verità.

L’Assessore al Lavoro della Regione Calabria, da noi interpellato, alcuni mesi or sono, sul perché il call center che gestisce i servizi Eni sia sorto nel Vibonese e non a Crotone, ebbe a dirci grosso modo: “Perché lì ho trovato il privato disposto ad investire”!

Ecco, in seguito a questa dichiarazione, da noi già pubblicata tempo addietro, un sindaco con la “S” in maiuscolo avrebbe immediatamente trovato un’azienda disponibile da presentare all’Eni.

Invece no! Una parte della politica locale se ne impipa di ciò che i giornali cartacei e online puntualmente rilevano. Forse, neanche si degna di leggere. Quindi cosa ha prodotto l’insensibilità del sindaco di Crotone? Una crescita vertiginosa della Società in questione nel corso di 7-8 mesi.

Ed ecco come sono andati, grosso modo, i fatti.

In data 19.12.2010, il Comune di Filadelfia provvedeva ad affiggere un manifesto contenente quanto segue: “Il Comune rende noto ai cittadini che, in prossimità dell’apertura di un centro lavoro, la Infocontact – s.r.l., società leader nella gestione di servizi di call center, ricerca per il nostro punto l’occupazione di 100 consulenti (Eni – Gas e Luce)”.

Probabilmente, l’Assessore Regionale, al fine di potere aiutare i giovani del “suo” territorio, avrà invitato la Infocontact ad aprire altri centri-lavoro in vari punti del vibonese. E così venivano aperti, nel giro di pochissimi mesi, quelli di Vibo Valentia, di Soriano Calabro, di Serra San Bruno, di Cessaniti, di Mileto e di Stefanaconi; tutti ricadenti nella provincia di Vibo Valentia.

Ma detta Società decideva di ampliare la sua zona di azione, aprendo altri centri a Catanzaro ed in alcuni centri della provincia: San Pietro Lametino, Maida, Squillace.

Fin, poi, estendersi (ma guarda un pò, escludendo Crotone) in provincia di Cosenza con l’apertura dei centri-lavoro di Marano Principato, Rende e Marzi.

E, così, nel giro di 6-8 mesi avranno trovato lavoro da 1.500 a 2.000 persone. Mentre, a Crotone, i cassaintegrati continuavano a sperare sino a giorni addietro. Lunedì 14, invece, attraverso gli schermi televisivi il sindaco ha provveduto a spegnere ogni speranza per un call center che possa gestire i servizi dell’Eni perchè, informatosi, “non è vero” (usando il suo dire) che a Vibo Valentia o altrove via siano call center del genere.

E’ un atteggiamento  che rasenta la “vergogna”. Un primo cittadino che mistifica (forse, non conoscendola) la realtà non nutrendo speranze per questa città, ma che si permette di comunicarla ai giovani. Così, forse, imbrogliandoli.