Berlino Palermo attraverso la linea Napoli Salerno Gioia Tauro Reggio Calabria Messina Catania

Il Corridoio 1, Berlino-Palermo, è stato al centro, a Bruxelles, di una riunione tecnica, chiesta dalla Regione siciliana, con la Commissione europea. La verifica è stata utile, anche se i funzionari della Commissione europea hanno ribadito che la decisione finale non potrà che essere politica. All’incontro con la delegata dal commissario europeo ai trasporti, Desiree Oen, che era accompagnata dal direttore delle reti transeuropee e degli investimenti strategici, Herald Rujters, ha partecipato una delegazione guidata da Francesco Attaguile, dirigente generale della Presidenza della Regione siciliana, di cui facevano parte Gandolfo Gallina, capo di gabinetto dell’assessore delle Infrastrutture della Regione siciliana, Giovanni Laganà, dirigente generale Infrastrutture e Trasporti della Regione Calabria, Roberto Ferrazza, dirigente Reti-Ten-T, Ministero delle Infrastrutture, Sandra Ferrari, dell’ufficio di Bruxelles delle Ferrovie dello Stato, Massimo Marconi, direttore progettazioni della Società Stretto di Messina e Rodolfo De Dominicis, Presidente della Società degli Interporti siciliani. Tutti i soggetti istituzionali hanno sottolineato che è imprescindibile per il sistema europeo dei trasporti continuare ad includere il corridoio uno tra le direttrici transeuropee, per garantire il collegamento delle regioni dell’estremo Mezzogiorno italiano, Calabria e Sicilia, soprattutto per rafforzare il loro ruolo nel collegamento dell’Europa verso le nuove realtà del Nord Africa e le rotte marittime che collegano l’Europa ai Paesi nuovi protagonisti dell’economia mondiale: Cina, India e Brasile. Proprio in forza di questa considerazione ”unitaria”, la Commissione ha accettato la presentazione di una proposta per l’integrazione del nuovo corridoio della rete europea dei trasporti, il corridoio 5, che si sovrappone allo storico corridoio uno Berlino – Palermo. Il nuovo corridoio propone infatti un nuovo collegamento Helsinki-La Valletta, che da Napoli devierebbe verso Bari per poi continuare il suo percorso lungo una ”via del mare”. La proposta italiana di aggiornamento del nuovo corridoio 5 prevede, adesso, di mantenere in vita il collegamento con la Sicilia, attraverso la linea Napoli-Salerno-Gioia Tauro-Reggio Calabria-Messina-Catania-Palermo. La scheda tecnica sarà formalizzata già domani dal ministero italiano delle infrastrutture, e parte con il ”parere positivo” delle Regioni Sicilia e Calabria, delle Ferrovie, attraverso Rfi, della società Stretto di Messina, di tutti i soggetti istituzionali che hanno promosso, il confronto con la commissione europea, nell’imminenza della definizione della proposta di revisione della rete Ten-t, prevista per il 19 ottobre. Le posizioni definitive saranno chiarite solo nel corso dell’incontro bilaterale del 30 settembre, che proprio la signora Desiree Oen, ha già fissato con il governo italiano, che sarà rappresentato da una delegazione del Ministero delle infrastrutture. La riunione del 30, sarà preceduta da un incontro a Roma, nella sede del ministero, come richiesto da Sicilia e Calabria. La metodologia che ha guidato il progetto di revisione della rete Ten-t – ha detto alla delegazione italiana la signora Oen, consigliere del commissario ai trasporti Siim Kallas – non lascia spazio a dubbi: la nuova rete collegherà le capitali alle grandi aree metropolitane e ai grandi centri urbani con più di un milione di abitanti, secondo rigidi parametri statistici. Palermo, secondo i parametri di Eurostat, è il primo dei grandi centri urbani italiani a non rientrare nella classificazione di ”nodo” secondo la nomenclatura europea. E’ questo il motivo che sta alla base della modifica del tracciato del corridoio nord-sud. ”Una motivazione – ha sottolineato Francesco Attaguile, direttore generale degli affari europei della Regione Siciliana – che non tiene conto della dimensione metropolitana di Palermo, ne’ del grande livello di investimenti che e’ stato mobilitato attorno al progetto del vecchio corridoio uno: dai 17 miliardi di euro di investimenti progettati dalle Ferrovie, alle opere deliberate dal Cipe nello scorso mese di agosto, fino allo stato di avanzamento delle attività per la realizzazione del ponte sullo stretto di Messina, compresa l’aggiudicazione della gara d’appalto. Tutti argomenti che fanno parte del ”draft” tecnico che il Ministero delle infrastrutture ha preparato in collaborazione con gli assessorati alle infrastrutture di Sicilia e Calabria e che rappresentano un vero e proprio ”pacchetto” di grandi opere che non può certamente essere considerato – ha detto Attaguile – di secondo livello rispetto alla rete trans europea dei trasporti. La riunione ha rappresentato – ha concluso Attaguile – il massimo impegno tecnico per contrastare l’intenzione di modificare il corridoio uno. E ha fatto riscontrare la sostanziale convergenza di tutti i soggetti istituzionali italiani sulla difesa del percorso originario. Occorre ora una forte determinazione politica per supportare i dati tecnici e ottenere la modifica dell’orientamento della Commissione. La proposta presentata dalla delegazione italiana sarà valutata in sede tecnica. E sarà sottoposta – ha assicurato la signora Oen – al Commissario, prima del prossimo Consiglio europeo. Poi resterà tempo fino al 19 ottobre per accertare, nel corso della serie di incontri bilaterali già in programma, che la salvaguardia del progetto del vecchio corridoio Berlino-Palermo sia ancora considerata una priorità per l’armonico sviluppo europeo.