Venezia, tagliamo dove è giusto anche e soprattutto al Sud Italia

Il presidente della Provincia di Venezia, Francesca Zaccariotto, interviene sulla questione tagli agli Enti locali esaltando l’efficienza del Nord e catechizzando l’inefficienza al Sud e a tal proposito invita il Governo a tagliare soprattutto nel Meridione. Ecco il suo intervento integrale. “La manovra del Governo? Non è una questione ideologica: noi amministratori siamo in difesa di quello che è l’interesse collettivo, cioè quello del cittadino. Mi sembra però che tutto questo oggi, in questa manovra, sia compromesso. C’è bisogno di una riflessione. La gente si aspetta da noi amministratori locali servizi che non possono dipendere solo da questioni di bilancio, dalla matematica. Al Nord ci siamo distinti per qualità di servizi e di prestazioni, che siamo riusciti sempre a garantire. Credo che oggi sia necessario trovare il coraggio di fare i tagli, anche tagli radicali, ma dove devono essere fatti. Noi veneti, in particolare il Veneto orientale, non possiamo sempre essere chiamati a fare i sacrifici. Abbiamo già lavorato sulle inefficienze, abbiamo già recuperato sui tempi di risposta ai cittadini e sull’informatizzazione. Abbiamo tagliato tutto ciò che potevamo: oltre un milione di euro sul personale e i dirigenti, 20 vetture di servizio eliminate, e non erano auto blu!, bensì quelle per i tecnici e la viabilità. Dico a gran voce che i tagli devono essere fatti, ma veramente, anche e soprattutto al Sud. Se leggiamo i dati vediamo che mentre il Nord si sacrifica e mostra al cittadino la serietà della politica e degli amministratori, al Sud la spesa continua a crescere. E’ un’offesa per tutti e non c’è distinzione tra destra, sinistra, centro. La manovra colpisce i primi erogatori di servizi. Siamo noi, Comuni e Province che assicuriamo i servizi scolastici, i trasporti, la viabilità, i servizi sociali. La conservazione dell’ambiente e la manutenzione del patrimonio. Le manovre vanno fatte ascoltando gli enti locali. Non ci possono mandare al fronte a dare delle risposte, e poi non essere ascoltati. Come presidente della provincia capoluogo, e come sindaco del Comune di San Donà di Piave, dico che siamo soli in questa guerra. Credo che ad ogni livello politico ci dobbiamo mobilitare per far capire quali sono i problemi reali. Siamo i primi interlocutori dei cittadini. Così non si può andare avanti. Nella maniera più assoluta. Quando come Provincia aspetto dal governo 64 milioni di euro dovuti, e non arrivano, non posso sentirmi responsabile di quello che non riesco a fare. Sopravvivo. Ben venga la città metropolitana, è da vent’anni che tutti ne parlano e forse questa sarà la volta buona. Che ci mettano nelle condizioni di attuarla la città metropolitana. Io sono qua. Questa è la mia posizione, e in questo momento io faccio la battaglia per la mia gente che ha chiesto di essere rappresentata attraverso la mia persona”.