Meeting Rimini, con porta futuro un messaggio culturale

L’esperienza di Porta Futuro, l’innovativo centro di formazione e orientamento al lavoro creato dalla Provincia di Roma a Testaccio, nel cuore della capitale, arriva al meeting di Rimini. Ne ha  parlato oggi il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti nel corso del dibattito ‘Il lavoro come bene comune’. Nel corso del suo intervento Zingaretti ha più volte sottolineato il bisogno di innovazione che sta alla base di Porta Futuro ma che “oggi  riguarda tutto il Paese”. “L’Italia – ha detto – dal dopo guerra è diventata una potenza industriale grazie alla sua capacità di produrre beni. Negli ultimi 25 anni questa forza è diminuita radicalmente, come in tutto il resto del mondo certo, ma da noi più grave, perchè appesantita da due opposti estremismi: una pigrizia intellettuale che ha portato a difendere sistemi produttivi obsoleti o un nuovismo rapace che, attaccando utilitaristicamente quello che non funziona, vuole solo eliminare i costi per garantire gli interessi e i guadagni di pochi. Corporativismi e paure hanno lasciato troppo solo chi voleva lavorare, creare e produrre in forma nuova. E’ una situazione da cui dobbiamo uscire – ha aggiunto il Presidente della Provincia di Roma – perchè l’Italia non può rassegnarsi al declino. Non possiamo accettare una società del rischio, non per tutti, ma per delle categorie come le donne o i giovani”. Zingaretti ha poi raccontato la nascita di Porta Futuro: “un’esperienza mutuata da Barcellona. Abbiamo creato un  luogo bello, centrale, giovanile e moderno. Un luogo che in Italia non c’era e che serve a far incontrare chi ha bisogno di lavoro, di formazione o anche semplicemente di orientamento, con chi può offrire queste cose”. Aperto da giugno il centro di Testaccio è già stato contattato da oltre 2mila persone. “Abbiamo voluto lanciare oltre che un messaggio di merito – ha concluso Zingaretti – anche un messaggio culturale: compito della politica, dello stato, degli enti locali,in questa fase di crisi non è solo tagliare, ma fare cose utili per il futuro del paese e delle nostre comunità. Non solo ridurre la quantità della spesa pubblica ma capire come migliorare la sua qualità per offrire nuovi servizi e opportunità. Non bisogna guardare solo a sé stessi, ma creare le condizioni per fare spazio e dare opportunità ad altre forze”.