Terzo Polo, sul futuro candidato a sindaco di Palermo si dovrà discutere

Il Terzo polo c’è, comunque, e vuole dire la sua. Parola del capogruppo Mpa all’Assemblea regionale siciliana Francesco Musotto, che è riuscito nell’impresa di regalare al Movimento per l’Autonomia palermitano un giorno di gloria. Almeno settecento persone assiepate dentro uno dei saloni dell’Astoria Palace Hotel ad ascoltare i leader, in testa il presidente della Regione, discutere di temi quali il rilancio del partito e la sua strutturazione nel territorio. Obiettivo: giungere alla campagna elettorale per le prossime amministrative con un partito organizzato. Naturalmente, soprattutto a Palermo, dove l’Mpa vuole dare un segnale di “discontinuità rispetto all’attuale sindaco”. E la Mpa di Palermo è soprattutto “musottiana” e spinge verso una candidatura a sindaco di Palermo dell’ex presidente forzista della Provincia regionale. Meno chiaro il percorso per arrivare a ciò. Ma una certezza pare esserci. Il partito centrista, che dal palco palermitano si vanta di essere libero di dialogare tanto a destra quanto a sinistra, in realtà ha già scelto. Sta col Pd. E infatti, a chiarire la posizione, poco dopo, arriva un passaggio su Miccichè e la sua Forza del Sud. “Con Micciche’ c’è grande stima e amicizia, ma ha difficoltà a sganciarsi dal PdL che ora rappresenta il governo nazionale che non mi sembra abbia a cuore i problemi della Sicilia. Peraltro da due anni esiste una coalizione che non possiamo disconoscere e un rapporto con il Pd di grande lealtà e confronto. Saremmo lieti se Fds aderisse a questo progetto, ma di fronte a un aut-aut non possiamo dare risposte”. Ma è il governatore a chiarire del tutto la visione del Mpa. Il Terzo Polo vuole “dialogare” con Micciché, ma il vecchio amico, poi nemico ora possibile nuovo alleato deve tagliare col PdL, cominciando a percorrere la strada del Terzo Polo, magari sulle comuni basi autonomistiche. Ciò che li divide, per Lombardo, è un falso problema: “Ma l’alleanza col Pd è criticata da altri partiti del Terzo Polo, come FLI. Se FLI è di questa idea, devo pensare che ogni giorno subisca una violenza nel governare in un esecutivo sostenuto anche dal Pd”. Poi si passa a temi meno astratti. I punti chiave? Innanzi tutto la manovra correttiva, che “non è stata archiviata o bocciata”. Poi gli sprechi: Lombardo ha sottolineato il numero eccessivo di componenti negli uffici di gabinetto e di auto blu, di enti e società pubbliche. “Cosa ne facciamo di dieci consorzi di bonifica ne bastano due, così come basta un solo Iacp, anziché tenerne in piedi dieci”.